M5S, SEN. L’ABBATE SU TRIVELLE: “NESSUN TRADIMENTO, I PROGETTI ERANO GIA’ STATI APPROVATI DAL PRECEDENTE GOVERNO. ORA SIAMO A LAVORO SUL RIGETTO DI NUOVI PERMESSI”

“Non c’è stato alcun tradimento. Il Movimento 5 Stelle è sempre contro le trivelle, contro l’”air gun”, ma i progetti di prospezione non potevano essere fermati perché già approvati dal Governo precedente” così interviene la Senatrice Patty L’Abbate, del M5S.

La senatrice, esperta di green economy, ribadisce un secco “No alla ricerca di petrolio sul nostro territorio” e conferma il “No” del Ministro Sergio Costa e del vicepremier Luigi Di Maio.

“Sono in atto, a conferma di questo, ben 7 iter di rigetto per i permessi di ricerca nell’Adriatico e nel canale di Sicilia e 3 per la terraferma: Carisio, Tozzona, Masseria la Rocca. Andremo avanti in questa direzione” afferma la senatrice.

 “Mi preme rimarcare la mia posizione ricordando le motivazioni scientifiche alla base del mio indirizzo sull’energia fossile. La comunità scientifica nazionale mostra, con dati certi, che l’unica strada percorribile in futuro è l’abbandono dei combustibili fossili e l’incentivazione delle fonti di energia rinnovabili. Perché? Perché non sarà più conveniente estrarre petrolio e combustibili fossili sotto alcun punto di vista, nemmeno economico. Lo dimostrano studi di settore, come l’accreditato rapporto del Bloomberg New Energy Finance (Bnef), contenente i dati sui costi dell’elettricità (Lcoe) delle principali tecnologie elettriche che rivela come i combustibili fossili stiano vivendo una “sfida senza precedenti”, perdendo contro le rinnovabili su tutti i fronti, a partire dai costi di estrazione, alla produzione, fino a giungere all’immagazzinamento, alla flessibilità nella fornitura e alla capacità di rispondere alle richieste della rete in caso di carenze o surplus di energia elettrica. Oltre all’acclarato dato legato all’incidenza ambientale negativa. Il petrolio italiano è di bassa qualità, con un elevato contenuto di idrogeno solforato e metalli pesanti, immaginate la parte di scarto com’è elevata, un rifiuto fortemente inquinante” spiega in qualità di studiosa di ecologia e sostenibilità che si impegna, come membro della commissione ambiente in Senato, a lavorare con il Governo per la lotta contro le trivellazioni.

“Non posso, quindi, che rimarcare il mio dissenso alle estrazioni petrolifere in generale e per di più nel mio Paese” ha concluso la senatrice.


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