GELATE: CENTINAIO CONFERMA ALLA CAMERA GLI IMPEGNI A SOSTEGNO DEGLI AGRICOLTORI

In Commissione Agricoltura alla Camera si è tenuto il question time del deputato Giuseppe L’Abbate che ha interrogato il ministro Centinaio. Presto la soluzione ai problemi di aziende agricole e lavoratori delle zone colpite dalle gelate di febbraio-marzo 2018

Dopo l’incontro tenutosi ieri mattina, 9 gennaio, presso il Ministero delle Politiche Agricole con i portavoce dei cosiddetti “gilet arancioni”, il movimento di protesta degli agricoltori pugliesi, il ministro Centinaio era oggi a Montecitorio. In Commissione Agricoltura alla Camera, infatti, si è svolto il consueto question time dove il deputato pugliese Giuseppe L’Abbate (M5S) ha interrogato il Governo Conte per chiederel’estensione dell’accesso agli interventi compensativi previsti per le aziende agricole pugliesi che hanno subito danni dalle gelate eccezionali verificatesi dal 26 febbraio al 1° marzo 2018.

Considerata la rilevanza dei danni segnalati (oltre 200 milioni su quattro Province) e l’impatto di questi sull’economia delle zone colpite, per venire incontro alle esigenze delle imprese agricole e procedere all’attivazione degli interventi compensativi del Fondoha risposto il ministro Gian Marco Centinaio – è stata predisposta una proposta normativa per derogare alle disposizioni di cui al decreto legislativo n. 102 del 2004 e precisamente all’articolo 1, comma 3, al fine di attivare gli interventi compensativi del fondo per le colture non assicurate ancorché assicurabili e per superare la perentorietà del termine di 90 giorni dalla fine dell’evento per la deliberazione della proposta. Tale propostaha proseguitoè stata trasmessa in Parlamento come emendamento a varie iniziative legislative da ultimo al disegno di legge di conversione del decreto 135/2018, il dl semplificazioni. In presenza della suddetta disposizione, si potrebbe procedere all’accoglimento della proposta regionale, che consentirebbe la concessione a favore delle imprese agricole danneggiate delle seguenti provvidenze: contributi in conto capitale fino all’80% del danno sulla produzione lorda vendibile ordinaria, prestiti ad ammortamento quinquennale per le maggiori esigenze di conduzione aziendale nell’anno in cui si è verificato l’evento ed in quello successivo, proroga delle rate delle operazioni di credito in scadenza nell’anno in cui si è verificato l’evento calamitoso, esonero parziale (fino al 50%) dal pagamento dei contributi previdenziali ed assistenziali propri e dei propri dipendenti, sgravi fiscali e, infineha concluso Centinaiocontributi in conto capitale per il ripristino delle strutture aziendali danneggiate e per la ricostituzione delle scorte eventualmente compromesse o distrutte”.

Una risposta accolta positivamente dal Movimento 5 Stelle. “Non possiamo che ritenerci soddisfattiha commentato il deputato pugliese Giuseppe L’Abbate (M5S) nella sua replicaIl ministro Centinaio ha confermato ufficialmente anche oggi in Commissione Agricoltura che l’impegno del proprio dicastero sulla questione gelate c’è e si è immediatamente tramutato in fatti concreti. Superiamo così, finalmente, gli scogli posti dapprima dal Quirinale al dl Genova e poi dai tecnici del Ministero dell’Economia e delle Finanze alla Legge di Stabilità e diamo quel doveroso sostegno alle imprese agricole colpite che hanno visto crollare la propria produzione del 90-95% circa in quest’ultima campagna. Non solo rende noto L’Abbate (M5S)grazie alla deroga inserita dal ministro Centinaio scatta in automatico la circolare INPS n. 24 del 2009 che garantisce ai braccianti che abbiano prestato la propria attività, per almeno cinque giornate, alle dipendenze di un’impresa agricola ricadente nelle zone colpite un incremento di giornate sino al raggiungimento del numero di quelle lavorate, nell’anno precedente, presso gli stessi datori di lavoro. Evitiamo, così, che un problema economico sfoci in un problema sociale, ancor più drammatico: le giornate lavorative perse, infatti, conclude il parlamentare 5 Stellesi sarebbero tradotte nel mancato accoglimento delle domande di disoccupazione agricola, con preoccupanti ricadute per intere comunità che vivono di agricoltura e, in particolar modo, olivicoltura”.


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