ROMA, FILCTEM-CGIL FLAEI-CISL UILTEC-UIL,AVVIO DELLO STATO DI AGITAZIONE DEL SETTORE TERMOELETTRICO ITALIANO

ROMA – Da tempo le Organizzazioni Sindacali stanno denunciando che l’effetto più dirompente della “crisi” nel settore, si registra nella filiera della Generazione termoelettrica che negli ultimi 15 anni è stata sottoposta ad un profondo cambiamento legato a scelte Governative alquanto discutibili (privatizzazioni e liberalizzazione), non supportate da un’adeguata strategia energetica nazionale che provvedesse a pianificare anche la produzione elettrica.


Questo disordine energetico ha provocato una perdita occupazionale che, fino ad ora, si può quantificare con molte migliaia di posti di lavoro in meno.
Peraltro in questa fase di incertezza tutte le Aziende hanno bloccato gli investimenti creando grave danno all’intero comparto industriale Italiano.
In questo contesto tutte le Società del settore, A2A – ACEA – Sorgenia – Iren – ecc., a causa della carenza di scelte politiche, trovandosi in forte difficoltà hanno dato avvio a importanti piani di riduzione del personale attraverso gli strumenti della mobilità, dei contratti di solidarietà e dei prepensionamenti.
Particolare attenzione va posta su Eon dove da molto tempo denunciamo l’arroganza di un Impresa che non vuole dialogare ed il pericolo di una sua vendita “spezzettata” che avrebbe ripercussioni gravissime sull’occupazione.
Significativa è anche la vicenda di Tirreno Power con il blocco dell’impianto di
Vado Ligure per inquinamento, quando i livelli stabiliti per legge non sono mai stati superati.
Allarmanti sono poi le dichiarazioni fatte ieri dall’AD di ENEL, all’audizione
della Commissione Industria e riportate da tutti i quotidiani, dove preannuncia chiusure di impianti che vanno, nella tempistica, ben oltre a quanto a suo tempo comunicato.
Appare perciò evidente, non solo una carente comunicazione verso i lavoratori, ma soprattutto una repentina accelerazione rispetto a quanto le Aziende avevano in precedenza comunicato alle OO.SS.. Situazione, quella prospettata a suo tempo, che avrebbe permesso una gestione, nel tempo, socialmente sostenibile rispetto a tutti gli effetti provocati dalla chiusura degli impianti. Per questo da tempo sollecitiamo al Governo l’apertura di un tavolo
Ministeriale, unitamente alle Aziende ed alle OO.SS., che permetta la salvaguardia di un Asset strategico come quello elettrico. PERTANTO, DOPO QUESTE PREMESSE, L’APERTURA DEL TAVOLO NON È PIÙ RINVIABILE E, AL FINE DI SOLLECITARE IL NECESSARIO INTERVENTO GOVERNATIVO, CI VEDIAMO COSTRETTI AVVIARE LO STATO DI AGITAZIONE DI TUTTO IL SETTORE TERMOELETTRICO ITALIANO.
Constatata la gravità della situazione, l’eventuale mancata convocazione è inaccettabile e ci obbligherà a proclamare lo sciopero del settore termoelettrico Italiano con la fermata delle centrali elettriche.


Gen.le Lettore.

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