ROMA, ECONOMIA: CONTINUA LA PROTESTA DEL SETTORE BIRRARIO ITALIANO SULL’INACCETTABILE PRESSIONE FISCALE
A margine della tavola rotonda di AssoBirra, tenutasi a Roma, i deputati M5S della Commissione Agricoltura, che hanno già presentato una risoluzione sulla questione, promettono battaglia nella prossima Legge di Stabilità
Da settore in crescita con un buon potenziale, alla crisi a causa di una pressione fiscale esorbitante. È l’allarme lanciato ieri dalla filiera della birra italiana, riunitasi in una tavola rotonda a Palazzo San Macuto a Roma. L’escalation dell’accisa ha registrato, infatti, +93% negli ultimi 10 anni e, con il prossimo aumento di gennaio 2015, un +30% negli ultimi 15 mesi.
Ciò, secondo i relatori intervenuti (Alberto Frausin, AssoBirra; Mario Guidi, Confagricoltura; Mario Resca Confinmprese; Lino Enrico Stoppani, FIPE), ha già comportato la perdita di numerosi posti di lavoro (circa 8.000 con altri 2.400 a rischio) e lo stop della crescita dell’intera filiera birraria italiana. L’export è in flessione e i consumi si riducono spostandosi dal ‘fuori casa’ al domestico. Un asset importante dell’economia italiana, così come la variegata realtà imprenditoriale che le gravita attorno, una filiera esempio del Made in Italy di successo che vale 3,2 miliardi di euro, colpita duramente dalla crisi e penalizzata dall’aumento delle accise.
“Proprio con l’obiettivo di bloccare almeno la terza tranche dell’aumento delle accise sulla birra, deliberata con il decreto 104 nell’ottobre 2013, abbiamo depositato una risoluzione in Commissione Finanze – dichiara il deputato Giuseppe L’Abbate, componente M5S della Commissione Agricoltura a margine della tavola rotonda – Una battaglia che continueremo nella discussione della prossima Legge di Stabilità dove ci attendiamo un comportamento differente e più coerente da parte dei colleghi del Partito Democratico. I parlamentari PD, infatti, prima avevano dichiarato sulla stampa di essere a favore del sistema birrario italiano e poi hanno ritirato tutti gli emendamenti sul tema, bocciando ovviamente il nostro. Eppure – continua L’Abbate (M5S) – l’aumento delle tasse strozza l’economia reale e non ottiene neanche i benefici di cassa sperati, come ha già sottolineato la stessa Ragioneria generale dello Stato, nel parere reso alla Commissione Bilancio della Camera il 26 luglio 2013: un concetto che continueremo a ribadire per evitare che un settore in crescita e che ha generato numerosi posti di lavoro, soprattutto tra i giovani, non venga troncato definitivamente”.
Un settore in piena crescita, infatti, e che può vantare circa 500 birrifici in tutta Italia, ben otto aziende industriali e due malterie con 15 impianti produttivi distribuiti su tutto il territorio nazionale, dal nord al sud. Solo in Puglia si contano 24 birrifici artigianali e due di tipo industriale (Bari e Massafra). Da gennaio prossimo, in pratica, metà birra sarà bevuta dallo Stato attraverso la tassazione e peserà direttamente sui consumatori.