BRINDISI, Il futuro quello reale è rinnovabile e a costo zero.

Da (s)blocca Italia ad Attiva Italia approda a Brindisi. Dopo la presentazione dell’evento da parte di Gianluca Bozzetti del meetup cittadino “5 Stelle Uniti per Brindisi”, si sono susseguiti forti ed appassionati interventi di alcuni portavoce delle associazioni, quanto incisivi e validi, come quello di Caterina Vitiello (No tap No Fossili di Lecce) e quello di Stefano Alparone (No al Carbone Brindisi)

BRINDISI – Lo sblocca Italia sostenuto da Matteo Renzi e il governo della maggioranza, in realtà, secondo quanto emerso dal lungo, ben argomentato e documentato, incontro tenutosi oggi presso Piazza della Vittoria, all’interno della mobilitazione generale Attiva Italia organizzata dal movimento meet up 5 stelle uniti per Brindisi e appoggiata dal M5S, rappresenta una manovra che ridurrà il sud ad una groviera e che, volutamente, e scientemente ne bloccherà definitivamente lo sviluppo.

M5s Brindisi
L’On. Alessandro Di Battista

Molti gli interventi che si sono susseguiti sul palco e varie le associazioni e i comitati che hanno partecipato, tra i vari, i movimenti meet up della provincia anche di Lecce, dunque, anche i No al Carbone e i No Tap No Fossili, Il Comitato in difesa di Torre Guaceto, No inceneritore ed i parlamentari del Movimento 5 stelle: Alessandro di Battista, Barbara Lezzi, Lello Ciampolillo, Diego De Lorenzis e Alberto Airola, ed ancora Angelo Consoli Direttore dell’Ufficio Europeo di Jeremy Rifkin e Fondatore e Presidente del CETRI-TIRES e l’euro deputata Rosa D’Amato.
Molto forti ed appassionati gli interventi di alcuni portavoce delle associazioni, quanto incisivi e validi, come quello di Caterina Vitiello (No Tap No Fossili di Lecce) e quello di Stefano Alparone (No al Carbone Brindisi)
Inizia con un “Vi siete inorriditi a vedere le immagini di Stefano Cucchi? Bene, sono l’emblema visivo della violenza di stato che si perpretua sul popolo e sul territorio, lo sfascia italia” Caterina Vitiello, e poi continua puntando il dito sull’informazione su coloro che dovrebbero fare informazione ma che in realtà si svendono prendendo finanziamenti statali da un lato per promuovere le bellezze del territorio e dall’altro prendendo soldi da quei privati che il territorio andranno ad ammazzarlo, fa i nomi delle reti televisive che si gonfiano le tasche attraverso questo modo di fare notizia Telenorba e Telerama. S’infuoca dicendo che noi cittadini dobbiamo indignarci avere un sussulto di orgoglio dicendo basta a tutto questo. Punta il dito contro la giustizia mettendo in evidenza quanto un percorso processuale sia il termometro della democrazia di un paese e quanto quello che avviene in Italia sia il segno di autoritarismo dilagante. Di quanto imporatanza rivesta l’opposizione e l’apporto dei cittadini, i primi a doversi sollevare con forza contro una politica ipocrita, una politica ad esempio, come quella del PD che sta manifestando contro qualcosa che ha voluto e votato. Conclude diecendo che l’unica forma di opposizione è il M5S e che il futuro sta proprio nell’ abbandonare il fossile laddove l’energia è possibile produrla in casa, tanto da poter distribuire anche quella in eccesso. Presenata poi alla fine del suo discorso il modello di stampante 3D a pannelli solari, che usa cioè una tecnologia open sorce, risultato del lavoro dell’igegno e dell’impegno di tre ragazzi di Francavilla Fontana, Antonio Camarda, Francesco Vania e William Donzelli di Fare zero, www.farezero.it
Ha raccolto un notevole consenso di pubblico il  discorso di Stefano Alparone del comitato No al Carbone, un consapevole, motivato e argomentato grido d’aiuto come cittadino verso i parlamentari intervenuti per la mobilitazione, imposta il suo discorso contro il decreto sblocca Italia senza entrare nel dettaglio, ma confermando quanto questo sia legato a politiche d’interesse lontane da quello che è il bene comune e finalizzato ad “oliare e foraggiare il sistema clientelare” che prospera alle spalle della popolo italiano. Il decreto sblocca Italia, dunque, come portatore di emergenze e non già come risolutore, ferma l’accento sulla Città di Brindisi che potrebbe di per sè essere definita quale emergenza. Brindisi come “capitale della frustrazione” un territorio castrato, mutilato, offeso e pieno di morti, un paese che è stato invaso dalla industria chiamica e dopo cinquant’anni si ritrova a rivivere la stessa prospettiva fallimentare che ha avuto come risultato la distruzione del territorio. Il decreto sblocca Italia potrebbe essere, come quell’opportunità che si presenta per la seconda volta ma a cui ci si può opporre perché se ne conoscono già i risultati, un’occasione per uscire dal “pensiero fossile”. Un copione, dunque, già visto, la sistematica castrazione di qualsiasi forma di economia non strettamente legata all’industria, per poter così, attraverso il ricatto occupazionale, mettere in atto una vera e propria guerra tra poveri per il posto fisso in fabbrica. Una città lasciata nell’ignoranza, che genera disgregazione sociale “Noi ci chiediamo dove sia finito lo Stato!? Brindisi è abbandonata a se stessa e alla miseria – aggiunge – la politica locale non si commenta neanche più, il sindaco sotto processo credo che sia il miglior commento M5S Brindisi-al valore della nostra classe politica. Le istituzioni preposte alla tutela ambientale ed in generale della salute dei cittadini sono incapaci di produrre dati sanitari sul nostro stato di salute, vedi ASL, o addirittura fedeli scudieri dell’industria pronti sistematicamente a minimizzare l’impatto ambientale, vedi ARPA. La magistratura, altro punto dolente, non riusciamo a spiegarci come mai in altre città, in cui sono presenti le stesse criticità ambientali anche se di gran lunga inferiori alle nostre, vengano aperti e conclusi processi con condanne pesanti e a Brindisi, che in quanto a criticità non ha nulla da invidiare a nessuno, si è riusciti solamente ad allestire un processo, in cui noi siamo parte civile, con la pesantissima accusa di imbrattamento. Allora continuiamo a chiederci dove sia finito lo Stato?!” Conclude, dunque, il suo discorso rivolgendosi ai parlamentari intervenuti.
Gli interventi a 5 stelle che si sono susseguiti avevano tutte il denominatore comune “noi siamo geneticamente differenti”, e così è in effetti; hanno raccontato i restroscena di ciò che avviene in Parlamento dove, sottolinea Lello Ciamporillo “Renzi legifera a mezzo di decretazione legislativa” che è uno strumento d’intervento per i casi urgenti di cui si abusa, invece, tanto che Renzi ha superato in questo senso il già deprecabile abuso prepretrato da Berlusconi con un 1,5 fiduce al mese contro le 4 al mese da parte di Renzi. Dimostra con dati alla mano quanto la maggioranza di governo sia una finta maggioranza, ed ancora quanto sia triste che si siano svenduti, e soprattutto abbiano svenduto un territorio per pochi soldi una dignità che vale per loro solo 15.000 euro al mese. Tutti nessuno escluso coloro che sono passati dal governo sono caduti nell’ammucchiata clientelare i M5S no. Tutti gli interventi che si sono susseguti hanno chiarito ad un pubblico attento ed entusiasta quanto il decreto sblocca Italia sia una farsa ed al tempo stesso un pericolo. Interessante ancora
L’intervento di Barbara Bottacci in rappresenza del Comitato difesa di Torre Guaceto che con dati alla mano ha dimostrato quanto sia pericolosa per il futuro di quest’ oasi la decisione scellerata presa dai politici locali con l’appoggio della Regione Puglia. Peccato che hanno brillato per la loro assenza promotori della stessa volontà di difesa di Torre Guaceto, ma di altro colore politico.
Filo rosso che ha attraversato tutti gli interventi dei Parlamentari e degli altri oratori, l’assunzione di responsabilità sociale del cittadino attraverso una cittadinanza attiva a difesa del territorio.
“Questo paese lo salva un popolo che s’incazza” dice Di Battista e conclude esclamando: “i soldi devono rappresentare un mezzo non un fine”. Non poteva concludersi che con una manifestazione esemplare di cittadinanza attiva, che ci fa sperare nel futuro, una letterina indirizzata a Di Battista da un bimbo brindisino, Davide, con la sua idea di una città migliore.

In foto grande: L’On. Barbara Lezzi


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