ROMA, AGRICOLTURA: LA CAMERA IMPEGNA IL MINISTRO MARTINA SULL’ATTUAZIONE DELLA POLITICA COMUNE DELLA PESCA

Approvata, in Commissione Agricoltura alla Camera, la risoluzione dei parlamentari 5 Stelle. Per il deputato pugliese Giuseppe L’Abbate (M5S), l’Italia è già in forte ritardo

Si è concluso l’iter della risoluzione sull’attuazione della Politica Comune della Pesca, presentata ad inizio agosto dai deputati del MoVimento 5 Stelle: la Commissione Agricoltura della Camera ha, infatti, approvato gli impegni al Ministro Maurizio Martina. All’Esecutivo guidato da Matteo Renzi tocca ora l’onore di provvedere in tempi rapidi alle disposizioni dettate dai parlamentari. “Purtroppo l’iter ha avuto un rallentamento di mesi per consentire anche al PD ed a Sel di occuparsi di Politica Comune della Pesca, quando in realtà vi sono scadenze ben definite da rispettare, come da Regolamento UE 1380/2013 – dichiara il deputato pugliese Giuseppe L’Abbate, capogruppo M5S in Commissione Agricoltura a Montecitorio – Scadenze che avremmo potuto perorare con più tempestività, grazie alla nostra risoluzione, nel contesto del turno del semestre di presidenza italiana in Unione Europea: la definizione del rendimento massimo sostenibile nonché l’elaborazione delle effettive misure di attuazione dei piani di gestione degli sbarchi, il tutto entro gennaio 2015. Sempre lo stesso Regolamento UE – continua L’Abbate (M5S) – impone alla Commissione agli Stati membri di provvedere affinché il sostegno dei fondi strutturali e di investimento europei sia coerente con le pertinenti politiche, con i principi orizzontali e con le priorità della stessa Unione europea”. Ad aprile 2014, difatti, a seguito della trasmissione dell’Accordo di Partenariato da parte del Governo italiano, i competenti servizi della Commissione Europea avevano formulato diverse osservazioni in merito, rilevando dei vulnus nella strategia di utilizzo determinata per i Fondi SIE (Fondi di investimento europei). In particolare, in relazione alla programmazione FEAMP (Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca, la Commissione europea evidenziava alcune criticità relative al  meccanismo di attuazione, posto che molte funzioni sono delegate al livello regionale, sebbene incluse nel PON. Critiche anche alla strategia di sviluppo delle imprese dell’acquacoltura,  alle strategie di sviluppo tra attività economiche marittime ed ambiente marino,  all’analisi sulla biodiversità marina, le zone marine protette e la qualità delle acque marine. “Risulta quindi fondamentale – conclude Giuseppe L’Abbate (M5S) – superare prima le criticità evidenziate per predisporre, in tempi brevi, il programma operativo nazionale del FEAMP. Ci attendiamo un pronto riscontro dal Ministro Martina a tutela dei nostri pescatori e dei mari italiani”. Approvati anche gli altri impegni della risoluzione: la redistribuzione delle quote di cattura del tonno rosso a favore dei sistemi di pesca più sostenibili e l’adozione urgente del piano nazionale di gestione per le attività della pesca per cui non fosse stato ancora adottato.


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