BRINDISI, Operazione “Pax”, La Scu si riorganizza tra Brindisi, Tuturano e Mesagne.12 arresti

 Non piu guerre tra clan ma accordi che partono dal Carcere di brindisi attraverso il segnale di scambio di sigarette, un rito che sancisce il legame con il clan di appartenenza.E quanto afferma il PROCURATORE DELLA DIREZIONE DISTRETTUALE ANTIMAFIA DI LECCE – DOTT. CATALDO MOTTA in conferenza stampa questa mattina „alla quale hanno preso parte anche i pm, il comandante provinciale dei carabinieri, Andrea Paris, e il comandante del Reparto operativo dell’Arma, Alessandro Colella.

BELLO DamianoAvrebbero operato in silenzio in tutti questi anni e tutto è stato scoperto dal ritrovamento del cadavere del giovane Antonio Santoro in un pozzo nelle campagne di Serranova nel 2012. Grazie a quell’indagine si è scoperta  la Scu della terza generazione. Un accordo tra Clan che rende le investigazioni sempre piu difficili, dove i clan coprono il tutto attraverso il prestito di denaro, posti di lavoro e cordialità rivestendo i panni di benefattori, utile a evitare di attirare su di sé le attenzioni degli investigatori.   Tutto parte dal carcere di Brindisi,  dove  il ruolo   delle donne diventa sempre piu rilevante  che facevano da tramite tra i carcerati e affiliati esterni. Ci sarebbe un caso in cui, una delle arrestate Pia Romano va a trovare il marito in carcere  Raffaele Gravina, il quale l’avrebbe fatta “custode” di un messaggio da riferire ai ragazzi all’esterno di impegnarsi di più per trovare i soldi. Indicazioni poi su come gestire il traffico di stupefacenti o la vendita delle sigarette.  Una situazione allarmante, insomma, è quanto dichiarato dal Procuratore Motta, con forte  attività sul territorio, in cui  la Scu opera con tre generazioni, nipoti familiari e affiliati.

I Carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Brindisi hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. del Tribunale di Lecce, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Lecce, nei confronti di 12 indagati (9 liberi, di cui 2 donne), ritenuti responsabili di associazione per delinquere di tipo mafioso, cessione di stupefacenti e contrabbando di tabacchi lavorati esteri, aggravati dal metodo mafioso.
L’indagine, conCAMPANA Sandrovenzionalmente denominata “Pax” perché certifica, tra l’altro, il raggiungimento di un armistizio tra i clan della provincia, è stata condotta dal citato Nucleo Investigativo, tra ottobre e dicembre 2012. L’attività colpisce entrambi i clan della SCU operanti nella provincia di Brindisi, “Rogoli – Buccarella – Campana” (c.d. “Tuturanesi”), infatti tra gli arrestati vi è anche Sandro Campana, fratello del noto boss, e “Vitale – Pasimeni – Vicientino” (c.d. “Mesagnesi”), al cui clan si sono affiliati alcuni degli indagati, ed è stata eseguita con servizi di o.c.p. e intercettazioni telefoniche e ambientali, corroborati da mirati riscontri di polizia giudiziaria.
Nel corso delle indagini è stato accertato che gli affiliati di vertice, seppure detenuti, continuavano a impartire direttive agli associati liberi, incaricandoli di raccogliere le risorse economiche per fornire loro assistenza, anche legale, e mantenimento delle famiglie, coordinando il traffico di stupefacenti, gestendo la vendita di TLE di contrabbando, regolando contrasti e controversie interne.
L’indagine anticipa, confermandole, le dichiarazioni di 3 collaboratori di giustizia provenienti dai citati clan SCU, pentitisi nel biennio 2013 – 2014.
Nel corso delle attività svolte dai carabinieri si è accertato il ritorno alle affiliazioni con rito, in particolare, all’interno degli istituti di pena, nonché convalidare investigativamente il raggiungimento di un “armistizio” mafioso tra i due clan citati, con spartizione delle aree di influenza e passaggio di affiliati dall’una all’altra organizzazione.
L’Autorità Giudiziaria, concordando con le risultanze investigative prodotte dal personale del Nucleo Investigativo, ha emesso il provvedimento custodiale a carico di:
1. BELLO Damiano, classe 1983 residente a Mesagne;
2. CAMPANA Sandro, classe 1975 residente a Torre Santa Susanna;
3. GRAVINA Gianpaolo, classe 1991 residente a Mesagne;
4. GRAVINA Raffaele, classe 1973 residente a Mesagne, già detenuto;
5. GUTTAGLIERE Diego, inteso “diegolino”, classe 1976 residente a Brindisi;
6. LAZZARO Francesco, inteso “bellu bellu, checco o lu biondu”, classe 1982 di Brindisi, già detenuto;
7. MICELLI Maddalena, classe 1943 residente a Oria e domiciliata a Brindisi;
8. OSTUNI Angelo, classe 1948 residente a Brindisi;
9. OSTUNI Antonio, classe 1968 residente a Brindisi, già detenuto;
10. OSTUNI Cristian, classe 1988 residente a Brindisi;
11. OSTUNI Teodoro, classe 1951 residente a Brindisi;
12. ROMANO Pia, classe 1969 residente a Mesagne.


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