ROMA, INTERPELLANZA MELONI SU PORTO DI BRINDISI

Atti Parlamentari — 19831 — Camera dei Deputati XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 16 DICEMBRE 2014

GIORGIA MELONI. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:

in data 19 agosto 2014 la società Atlantica di Navigazione spa (società del Gruppo Grimaldi compagnia di navigazione spa) ha presentato un’istanza ai sensi dell’articolo 18 del regolamento per l’esecuzione del codice della navigazione;
attraverso tale istanza la società Atlantica di navigazione spa ha richiesto il rilascio, ai sensi della legge n. 84 del 1994, della concessione demaniale marittima della zona portuale ubicata nel porto medio di Brindisi, unitamente al terminal passeggeri ivi esistente ed ai relativi fabbricati accessori, per una estensione di aree coperte pertinenziali pari a metri quadrati 2.074,50 per l’esercizio, in conto proprio ed in conto terzi, delle operazioni portuali di cui all’articolo 16 della legge n. 84 del 1994, e segnatamente quelle operazioni portuali connesse con il traffico traghetti da passeggeri (ivi incluse le attività di assistenza) e ro-ro, per la durata di anni venti;
la società richiedente ha specificato che la richiesta è subordinata al riconoscimento dell’esonero, per tutta la durata della concessione richiesta, dall’obbligo del versamento dei cosiddetti diritti portuali, di cui ai provvedimenti emanati dall’autorità portuale di Brindisi;
da comunicati stampa di associazioni costituite da tecnici e imprenditori del settore, e da testate giornalistiche locali, si evince che considerata la situazione in cui si trova attualmente il porto di Brindisi, tale concessione a Grimaldi non può essere data perché a Brindisi, diversamente dagli altri porti in cui Grimaldi è già terminalista, non vi sono altre banchine disponibili per l’ormeggio di altri armatori concorrenti oltre a quelle già concesse alla stessa società;
la situazione attuale del porto di Brindisi è completamente diversa, in quanto non è tale da assicurare la necessaria libera concorrenza in caso di concessione ad un armatore delle uniche banchine adeguatamente infrastrutturate per il traffico ro-ro al momento disponibili e tale condizioni di monopolio di fatto che verrebbero a determinarsi, non consentirebbero nelle condizioni date, in un’ottica di auspicata di prossima ripresa dei traffici internazionali, di ospitare nel porto di Brindisi nuove compagnie di navi traghetto;
tale condizione di precarietà del porto di Brindisi è aggravata dalla perdita di finanziamento, per cinquanta milioni di euro a causa di quella che gli interroganti giudicano la cattiva gestione da parte dell’autorità portuale di Brindisi, relativa al progetto dei cinque nuovi accosti per navi traghetto da realizzare nell’area portuale denominata S. Apollinare, e che avrebbe consentito di offrire altre banchine per la stessa tipologia di traffico esercitato da Grimaldi;
da quanto esposto si evince che la richiesta di concessione avanzata dal gruppo Grimaldi non è compatibile con le prescrizioni della legge 84 del 1994 che impongono che la presenza di terminalisti non sia estesa a tutte le aree ed infrastrutture portuali, al fine di consentire le attività anche degli altri operatori, e che, di conseguenza, se l’autorità portuale di Brindisi dovesse concedere gli spazi richiesti lo farebbe in violazione della citata legge;
l’esito del rilascio della concessione, infatti, sarebbe che nel porto di Brindisi il traffico traghetti passeggeri e merci dipenderebbe,per i prossimi vent’anni, da un unico operatore, posto che l’area portuale non offre banchine alternative in grado di soddisfare, a pari condizioni, le esigenze di armatori concorrenti;
il Gruppo Grimaldi, inoltre, contestualmente al rilascio della concessione ventennale dell’intera area di Punta delle Terrare e delle strutture esistenti (rampe, banchine e prefabbricato), ha chiesto anche l’autorizzazione di terminalista (articolo 18 della legge n. 84 del 1994), e quella di impresa portuale (articolo 16 della medesima legge);
l’autorità portuale di Brindisi non è attualmente in grado di garantire pari opportunità a tutti gli operatori che chiedono di utilizzare le banchine del porto per i traffici ro-ro e passeggeri, e sta, inoltre, perdendo finanziamenti cospicui necessari allo sviluppo del porto;
la concessione delle aree richieste determinerebbe una situazione di monopolio di fatto che danneggerebbe il porto di Brindisi sia limitandone la possibilità di acquisizione di nuovi traffici, sia impedendo allo stesso di conservare il suo attuale ruolo strategico di porto roro delle autostrade del mare del Mediterraneo che gli consentirebbe di occupare posizioni primarie anche nel nuovo assetto organizzativo derivante dal Piano dei porti e della logistica in elaborazione –:se sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e quali iniziative intenda porre in essere con riferimento all’operato dell’autorità portuale di Brindisi affinché siano rispettate le prescrizioni in termini di concorrenza imposte dalla legge 84 del 1994, e quali iniziative intenda assumere al fine di garantire lo sviluppo del porto di Brindisi.
(4-07291)


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