BRINDISI, La Puglia per Vendola, INTERROGAZIONE VETTORIAMENTO GAS ZONA INDUSTRIALE BRINDISI
Al Presidente della Giunta Regionale
Al Presidente del Consiglio Regionale
All’Assessore alle Attività Produttive
e. p.c. Al Presidente della Provincia di Brindisi
Al Sindaco di Brindisi
Al Presidente Camera Commercio Brindisi
Oggetto: Interrogazione vettoriamento gas metano a Brindisi.
L’attrazione degli investimenti italiani e stranieri è uno dei punti cardine nella strategia di sviluppo economico messa in atto dalla Regione Puglia in questo decennio. Ciò viene, purtroppo, contraddetto in modo evidente da alcune iniziative poste in essere dal Consorzio ASI di Brindisi, che – invece di adoperarsi, così come previsto dal suo statuto, in funzione del superamento di ostacoli logistici e finanziari – tendono a penalizzare gran parte del comparto industriale del territorio.
Una politica attenta non può esimersi dal portare all’attenzione istituzionale e pubblica scelte di Enti, quale l’ASI, che vanno ad inficiare la competitività di importanti realtà produttive operanti nell’area.
Nello specifico:
il Consorzio ASI di Brindisi ha affidato per 12 anni ad una Società molisana – la Molise Gestioni S.r.l., UNICA partecipante al bando di gara – la gestione del vettoriamento del metano nella zona industriale;
la stessa Società è una piccola realtà locale, che espleta analoga attività – solo e soltanto nel proprio territorio, con appena 11 dipendenti e 500.000,00 € di capitale sociale;
in Italia nelle varie zone industriali la gestione di questo tipo di impianti è interamente affidata a Snam Rete Gas;
il costo per metro³, derivante anche da una serie di orpelli tra cui “royalties” da riconoscere al Consorzio ASI di Brindisi con le quali “riequilibrare” il proprio bilancio economico e finanziario, naturalmente è in fase di lievitazione. Più precisamente il costo aggiuntivo per il vettoriamento, (mediamente in Italia di 1 cent per metro³ di gas) risulta essere di ben 3 cent, di fatto scaricato sulle aziende che usufruiscono di tale servizio;
non vengono esplicitati in alcun modo gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria ed i loro eventuali costi. Per non parlare dell’esigenza di ampliare la rete di distribuzione (che richiede ingenti risorse finanziarie) dal momento che attualmente solo 16 Aziende hanno l’allacciamento alla rete del gas.
Alla luce di quanto sopra esposto, si chiede ai massimi rappresentanti istituzionali regionali in nome e per conto della Regione Puglia, Ente di Vigilanza sui Consorzi, nonché investitore pubblico finalizzato allo sviluppo di territori ed imprese, se siano a conoscenza di questo processo – spacciato per innovativo – e che invece causa un ulteriore pesante onere finanziario sulle realtà produttive, che invece si devono intendere come risorse e soggetti economici da tutelare.
Si chiede, inoltre, se anche i soci pubblici del Consorzio ASI di Brindisi, nelle persone del Presidente Provinciale, del Sindaco di Brindisi e del Presidente della Camera di Commercio, siano o siano stati consapevoli dei danni provocati sul territorio da quella infelice delibera di affidamento dei lavori alla Molise Gestioni S.r.l.
Per le 16 Aziende sul territorio interessate dalla questione l’aggravio economico per l’approvvigionamento del metano certifica numeri da capogiro, tali da mettere in seria discussione ulteriori loro investimenti, se non addirittura la permanenza nella zona industriale di Brindisi.
In ogni caso, tali maggiori oneri non potranno certamente costituire il miglior viatico per favorire e/o incentivare investimenti esogeni industriali nell’area in questione.
Perché a Brindisi si è deciso di assumere un così particolare impegno con un’Azienda, le cui dimensioni non forniscono alcuna garanzia certa per il futuro, a scapito di un consolidato rapporto con il maggior fornitore di tali servizi in Italia, ossia Snam Rete Gas.
Giovanni Brigante
Consigliere regionale