TORRE GUACETO: I 5 STELLE REPLICANO ALLE ACCUSE DELL’ASSESSORE GIANNINI

Per il M5S, l’Assessore regionale, invece di prendersela con chi ha da subito manifestato le problematiche di Torre Guaceto, dovrebbe pensare a non far inquinare ancora il parco marino a causa delle negligenze della Regione Puglia

Replica in coro dei portavoce parlamentari pugliesi del Movimento 5 Stelle all’assessore alle Opere Pubbliche della Regione Puglia Giovanni Giannini. A seguito dell’esposto del M5S, presentato in Procura per denunciare le irregolarità delle autorizzazioni regionali evidenziate anche dal Ministro dell’Ambiente, l’assessore Giannini accusa i 5 Stelle di “intervento tardivo”. Eppure, l’esposto in Procura è solo l’ultimo passo di un percorso di azioni coordinate sul territorio dal M5S che hanno evidenziato gli errori dell’amministrazione regionale: errori che stanno compromettendo lo straordinario sito di Torre Guaceto.

L’assessore Giannini si è finalmente accorto che la Regione, guidata dal centrosinistra, ha commesso gravi errori autorizzando lo scarico nel Canale Reale di Torre Guaceto – dichiarano i portavoce pugliesi M5S a Roma e Bruxelles – ma, piuttosto che far mea culpa di questo scempio compiuto su un’incantevole area della nostra Puglia, ha trovato solo il tempo di esprimere battute poco opportune nei confronti di chi, a seguito di diverse iniziative ed atti parlamentari compiuti in questi mesi per la tutela dell’Area Marina Protetta, ha anche formalmente presentato un esposto in Procura contro la Regione per violazione della legge. Occorre ricordare al poco accorto assessore alle opere pubbliche – aggiungono i 5 Stelle – che ci siamo occupati sin da subito del problema dello scarico nel Canale Reale effettuando diverse interrogazioni parlamentari e interessando il Ministro dell’Ambiente. In risposta ad una di queste, Gian Luca Galletti ha confermato tutte le preoccupazioni sollevate dal M5S, riconoscendo gli errori della Regione, tra cui la mancanza di una obbligatoria Valutazione di Incidenza Ambientale. Occorre, dunque, mettere in evidenza all’Assessore Giannini che la Regione Puglia continua a perpetrare soluzioni poco consone che potrebbero essere in contrasto con la legge”.

Lo stesso Giannini, infatti, ha dichiarato che “la Regione ha dato da poco il via alla creazione di trincee drenanti, grazie alle quali, a meno del verificarsi di condizioni veramente estreme, i reflui già depurati che potrebbero finire nel Canale Reale, sarebbero veramente minimi”. L’Assessore sembra ammettere nuovamente, dunque, che qualora ci siano condizioni estreme, i reflui finirebbero abbondantemente nel Canale Reale e, quindi, nell’Area Marina Protetta. Ma anche qualora non vi siano condizioni avverse e la quantità di reflui scaricati fosse anche minima (eventualità tutta da verificare), vi sarebbe la concreta possibilità di un peggioramento della qualità dell’acqua dell’Area Marina Protetta.

I 5 Stelle invitano, pertanto, l’Assessore Giannini e la Giunta pugliese a leggere la risposta dello stesso Ministro dell’Ambiente all’interrogazione parlamentare presentata mesi fa dal M5S. “Il decreto ministeriale 4 dicembre 1991, istitutivo dell’Area Marina Protetta Torre Guaceto – afferma Galletti – vieta espressamente l’alterazione con qualsiasi mezzo, diretta o indiretta, dell’ambiente geofisico e delle caratteristiche chimiche e biologiche delle acque, nonché la discarica di rifiuti solidi o liquidi e in genere l’immissione di qualsiasi sostanza che possa modificare, anche transitoriamente, le caratteristiche dell’ambiente marino”.

Pertanto – concludono i portavoce pugliesi M5S – invece di battute fuori luogo da parte dell’assessore, sarebbero auspicabili risposte in merito alla violazione evidenziata nell’esposto: la mancanza della obbligatoria valutazione di incidenza ambientale. All’Assessore Giannini ed alla Giunta di centrosinistra occorre ricordare che l’azione di tutela effettuata dal M5S, a differenza dell’abuso di potere e dell’omissione d’atti d’ufficio, non costituisce reato ne determina gravi danni ambientali”.


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