BRINDISI, Segreterie Unitarie FILCTEM, FLAEI, UIL,TECP :PESANTISSIME INCERTEZZA SUL FUTURO DEI LAVORATORI E SUI PREVISTI INVESTIMENTI A BRINDISI
Le Organizzazioni Sindacali FILCTEM/CGIL FLAEI/CISL UILTEC/UIL, e la RSU Edipower, in uno con i Lavoratori esprimono grande preoccupazione per il futuro occupazionale della centrale Brindisi Nord e per le scelte che la Politica rischia di adottare nel nostro Territorio provocando l’abbandono delle poche Aziende propense ad investire, innovare, consolidare l’attuale occupazione e creare nuovi posti di lavoro.
Nella Centrale Edipower si attende la fase di cantierizzazione, che occuperà parecchie centinai di attuali disoccupati, mentre, a regime oltre 250 unità stabili. Oggi tutte le ditte appaltatrici sono fuori e solo una parte dei lavoratori coperti dalla cassa integrazione o mobilità, mentre i lavoratori edipower in “contratto di solidarietà difensiva”.
Se non ci sarà una celere risoluzione della vertenza, i 250 Lavoratori andranno ad ampliare le fila dei tanti, che pur in presenza di impegni istituzionali, sono da anni in attesa di reimpiego, tutto perché la politica brindisina non si esprime chiaramente su come dovrà essere risolta la questione della chiusura del ciclo dei rifiuti nella maniera più sicura e compatibile con l’ambiente per valorizzarli e non smaltirli in discarica, o peggio, bruciarli in termodistruttori con controlli dal punto di vista ambientale sicuramente inferiori a quelli degli impianti esistenti e rientranti in una serie di accordi e protocolli con gli enti locali.
FILCTEM FLAEI UILTEC e RSU, dopo l’avvenuta pubblicazione degli atti contenenti le posizioni espresse dagli Enti nell’ultima Conferenza dei Servizi svolta in Provincia lo scorso 19 Dicembre, considerano determinante la nota di risposta del Ministero dell’Ambiente, ad ARPA Puglia, Regione, Provincia e Comune di Brindisi, che chiarisce:
“i progetti di costruzione dell’impianto di produzione del CSS (Combustibile Solido Secondario) e la co-combustione dello stesso con il carbone in una centrale già esistente afferiscono a due procedimenti che non appaiono tra loro connessi, e quindi svincolati l’uno all’altro”.
Per questo è indispensabile che gli Enti coinvolti debbano procedere nella prossima conferenza dei sevizi con valutazioni tecniche al progetto di A2A Ambiente, senza alcun collegamento ad altri procedimenti in atto a livello ministeriale, così come è indispensabile che A2A Ambiente, primo operatore in Italia nell’ambito delle attività di recupero di materia ed energia attraverso la valorizzazione dei rifiuti, chiarisca con contro-deduzioni su tutto quanto già richiesto, per sostenere la piena fattibilità dell’investimento.
Come organizzazioni sindacali crediamo che la realizzazione di questo impianto, può rappresentare per l’intera provincia di Brindisi, una possibile soluzione, così come previsto dalla normativa europea e dal decreto ministeriale sul CSS- Combustibile, che introduce il recupero energetico per quella porte dei rifiuti non riciclabili, che in alternativa vanno destinati in discarica con un incremento di costi per i cittadini.
La soluzione prospettata da A2A Ambiente, ha un possibile futuro, anche, con il conseguimento degli obiettivi previsti dalla Regione Puglia di una raccolta differenziata fissata al 65% e ai contenuti dell’intero Piano Regionale dei Rifiuti Urbani, rispetto al quale purtroppo a Brindisi siamo costretti a registrare notevoli ritardi e sconsiderate criticità, che rischiano ancora una volta di pesare sulle tasche dei contribuenti.
Le strutture territoriali di FILCTEM/CGIL FLAEI/CISL UILTEC/UIL di Brindisi e la RSU della Centrale EDIPOWER, anche, in vista della scadenza del già rinnovato “Contratto di solidarietà difensiva”, delle sopraggiunte modifiche degli ammortizzatori sociali e per l’assenza di certezze per la realizzazione degli investimenti previsti, esprimono fortissime preoccupazioni per il futuro occupazionale dei lavoratori della Centrale di Brindisi Nord.