BRINDISI, Intervista Gianluca Bozzetti M5S. Candidato alla Regione Puglia
Si presenti e che percorso ha fatto per arrivare alla candidatura?
Gianluca Bozzetti, 31 anni, laureato magistrale in archeologia; attualmente in cerca di occupazione, nell’attesa di una posizione stabile mi barcameno tra lavoretti occasionali, così come accade per quasi il 50% dei miei coetanei.
Mi piace definirmi un brindisino D.O.C. per il forte senso di appartenenza che nutro per la mia città. L’amore per la mia Brindisi è il motivo principale che poco più di due anni fa mi ha spinto a diventare un’attivista del Movimento 5 Stelle. Il Movimento lo seguivo già da dal primo V-Day del 2007 ma solo negli ultimi anni il mio impegno sul territorio è migliorato in termini di qualità e tempo. Il duro lavoro dell’attivista M5S consiste nel cercare di capire e provare a risolvere i problemi che attanagliano il nostro territorio partendo dallo studio dei documenti, delle delibere e dei bilanci comunali per poi suggerire, nell’esclusivo interesse dei cittadini, proposte a chi ci amministra.
Da oltre un anno lavoriamo congiuntamente con i meetup della provincia di Brindisi (coordinamento di cittadini attivi), “abbiamo fatto rete” come si suol dire, perché solamente uniti si possono raggiungere obiettivi importanti. Poi tutto il resto è venuto da sé, nel Movimento non ci si candida, e infatti alcuni attivisti del Movimento 5 Stelle mi hanno chiesto di candidarmi per le “Regionalie” Pugliesi (primarie interne del Movimento 5 Stelle) che avrebbero selezionato i candidati del Movimento per il consiglio regionale. Consapevole e anche un po’ spaventato dell’enorme responsabilità, ho dato la mia piena disponibilità. Il voto libero di ogni iscritto certificato sul portale del Movimento 5 Stelle ha poi fatto il resto, facendomi risultare tra i più suffragati in provincia. Aggiungo inoltre, che la nostra provincia può ritenersi molto fortunata, siamo infatti in 5 ad essere candidati come consiglieri regionali; oltre al sottoscritto di Brindisi abbiamo Giuseppe Morelli di San Vito dei Normanni, Paolo Mariani di Ostuni, Simona Schirinzi di Cellino San Marco e Federica Bellino di Villa Castelli.
Quali sono i problemi da affrontare in Puglia e soprattutto a Brindisi?
I problemi sono innumerevoli e spesso sotto gli occhi di tutti, ma nessuno della classe politica attuale sembra aver voglia realmente di risolverli. Se dovessi esprimere le mie personali priorità, credo che la questione sanitaria e quella ambientale siano indiscutibilmente ai primi posti. La regione ha necessità di un nuovo Piano Sanitario che rimetta al centro il malato e che escluda dalla sua gestione i politici per affidarla agli operatori sanitari. Nella nostra provincia, e a Brindisi in particolare, non può essere più rinviata la “bonifica delle aree inquinate” (discariche comprese); si deve intervenire in tal senso nel più breve tempo possibile per ridurre sensibilmente le patologie sanitarie legate all’inquinamento. Fondamentale sarebbe anche impedire la mercificazione e lo sfruttamento indiscriminato da parte di lobbies e multinazionali delle nostre coste e di tutto il territorio regionale. Inoltre, credo che bisognerebbe prendere atto del fallimento di una politica industriale obsoleta che non può più essere perpetrata e sostenuta dal punto di vista sanitario, ambientale e occupazionale. Brindisi è l’esempio evidente di questo fallimento! Le questioni da affrontare per prime sono: la disoccupazione crescente, la “fuga di cervelli”, il degrado del nostro patrimonio storico e architettonico. Queste sono tutte problematiche di primissimo piano che solamente gente onesta e libera da qualsiasi tipo d’interesse può realmente provare a risolvere.
Quali sono le soluzioni nell’immediato?
Nessuno ha la bacchetta magica, sia chiaro, ma di sicuro c’è un’incombente necessità, ovvero quella di iniziare un percorso che conduca ad un miglioramento sensibile del contesto sociale, economico e culturale in cui oggi viviamo. Ovviamente non esiste una sola soluzione per tutti i problemi, ma le uniche strade percorribili sono quelle che mettono al centro l’interesse della comunità e la tutela del singolo cittadino. Purtroppo tutto ciò sino ad oggi non è quasi mai accaduto. Un intervento d’immediata realizzazione, che potrebbe portare ad un reale e concreto miglioramento sociale c’è, ed è il reddito di cittadinanza, una storica battaglia del Movimento 5 Stelle che nessun partito della Casta vuole appoggiare.
Come affronterà il problema della disoccupazione?
La mancanza di lavoro è un problema di non facile risoluzione, ma credo che la piena attuazione del nostro programma regionale possa incrementare in modo progressivo l’occupazione sui nostri territori. I nostri punti programmatici, che a breve pubblicizzeremo, sono stati elaborati in maniera condivisa con tutti i cittadini attivisti pugliesi. Prima di qualsiasi azione, però, ritengo sia imprescindibile un’analisi attenta di ogni singolo territorio, per carpire quali possano essere i rispettivi punti di forza. Solo valorizzando il territorio per quello che lo stesso ci offre, tra l’altro in maniera del tutto gratuita e spontanea, potremo realmente invertire l’andamento crescente della disoccupazione.
La nostra Regione (giudicata nel 2014 da National Geographic e Lonely Planet come “la regione più bella del mondo”), così come la nostra Provincia, è ricca di bellezze naturali, di km di coste incontaminate, di un patrimonio storico, artistico, culturale secondo a nessuno. Abbiamo un territorio che si caratterizza per splendidi centri storici con bellezze architettoniche e archeologiche tutte da riscoprire che fanno trasparire la nostra storia. Tutto ciò va tutelato e rilanciato attraverso investimenti mirati nel Turismo e nella Cultura: le armi di massa per la disoccupazione “made in Puglia”. Chi si ostina ad asserire che con “la Cultura non si mangia” o non ha mai superato con lo sguardo l’uscio di casa o, semplicemente, ha interessi differenti dal benessere comune.
Il reddito di cittadinanza che proponete garantirebbe circa 800€ a disoccupati e redditi bassi, perchè l’attuale politica nazionale lo ostacola e potrebbe essere attuabile almeno a livello regionale?
Per essere precisi sarebbero 780 euro netti mensili a oltre 9 milioni di cittadini italiani che attualmente vivono sotto la soglia di povertà. Il reddito di cittadinanza è fortemente ostacolato dalla classe politica italiana, nonostante la proposta del Movimento 5 Stelle abbia ricevuto anche l’ok per le coperture dalle Commissioni Bilancio di Camera e Senato. L’unica spiegazione che giustifica l’atteggiamento della Casta è che la proposta arriva direttamente dal Movimento 5 Stelle e, così come per altri provvedimenti, non si entra mai nel merito ma si declina a priori. Un reddito minimo garantito potrebbe anche essere realizzato a livello regionale. Chi si occupa di bilancio nella redazione del nostro programma elettorale sta cercando di capire se attraverso l’impiego di fondi europei, spesso inutilizzati, è possibile realizzarlo.
Se verrà eletto si taglierà lo stipendio come hanno fatto i parlamentari a Roma?
Senza dubbio, il Movimento ha poche semplici regole che trovano le loro radici nell’integrità morale, nel buon senso e nel rispetto della cosa pubblica. Queste regole, soprattutto chi diventa cittadino portavoce eletto nelle istituzioni, ha il dovere di rispettarle per se stesso e per tutti quei cittadini che hanno riposto fiducia in lui. Il Movimento 5 Stelle ha dimostrato con semplici e forti gesti, come il totale rifiuto dei finanziamenti pubblici e il taglio netto degli stipendi, che la politica può essere fatta quasi “a costo marginale zero”, parafrasando Jeremy Rifkin. Se gli altri ancora non lo fanno e non vogliono farlo è solo perché sono parte integrante di un sistema vecchio e obsoleto.
Cosa differenzia un candidato del Movimento 5 Stelle dagli altri partiti?
L’onestà prima di tutto, e non solo quella che risulta da un certificato penale, ma anche quell’onestà intellettuale che ti permette di essere libero dalle catene partitocratiche e di compiere scelte nel solo interesse dei cittadini. Un candidato del Movimento 5 Stelle è prima di tutto un cittadino che ha la possibilità di diventare portavoce per portare nelle istituzioni i problemi dei cittadini ma che, a differenza degli altri professionisti della politica, ha il continuo contatto con il territorio, ancorandolo alla realtà per non perdersi nei teatrini della Casta.
Come convincere gli indecisi ad appoggiare la Sua candidatura?
Ci sono i vecchi politici che continuano a chiedere il voto promettendo la Luna, prendendo in giro i cittadini. Noi, come affermiamo ormai da qualche tempo, riteniamo che un cittadino informato sia anche una persona libera di valutare e di fare le proprie scelte in autonomia. Noi candidati siamo semplici cittadini che hanno dato la disponibilità a intraprendere un percorso per un tempo limitato nelle istituzioni. L’unico appello che mi sento di fare è chiedere ai brindisini di partecipare, informarsi, essere curiosi, di non fermarsi a ciò che la televisione vuol far credere, ma di ritornare a popolare le piazze insieme a noi per ascoltare in prima persona ciò che è stato fatto e ciò che vorremmo fare. Inoltre, insieme agli altri attivisti, sono a completa disposizione dei cittadini ogni pomeriggio presso il nostro Punto 5 Stelle a Brindisi in via Bastioni Carlo V 17/19, il confronto è sempre un modo costruttivo di crescita collettiva e personale.
Una battuta agli avversari politici?
L’onestà tornerà sicuramente di moda. È tempo che i cittadini ridiventino Stato, che si riapproprino di ciò che è stato loro ingiustamente tolto.
Il nostro Paese, la nostra Regione, la nostra Provincia, BRINDISI, per troppo tempo hanno dovuto subire la violenza del malaffare e dell’incompetenza. È giunta l’ora del cambiamento, un mutamento teso a ripristinare il rispetto di quei principi che i nostri nonni con fatica ci avevano lasciato e tramandato. Onestà, condivisione, tutela e appartenenza territoriale devono caratterizzare il cittadino che ridiventa Stato.