BRINDISI, Lettera unitaria CGIL CISL UIL a Ministeri e Regione per Edipower

Ministero Sviluppo economico
Ministro Dott.ssa Federica Guidi

Sottosegretario Claudio De Vincenti
devincenti.segreteria@mise.gov.it

Ministero dell’Ambiente
Ministro Gian Luca Galletti

Sottosegretario Silvia Velo
segreteria.velo@minambiente.it

Presidente Regione Puglia
Nichi Vendola
segreteria.presidente@regione.puglia.it

Prefetto di Brindisi
Dott. Nicola Prete
prefettura.brindisi@interno.it

Segreterie regionali e nazionali
CGIL CISL UIL – FILCTEM FLAEI UILTEC
Oggetto: Centrale Edipower di Brindisi – Investimenti – Autorizzazione Integrata Ambientale
Crisi occupazionale lavoratori diretti e indotto.

La Centrale Edipower di Brindisi è completamente ferma da oltre 2 anni, pur avendo ottenuto l’Autorizzazione Integrata Ambientale con Decreto DVA-DEC-2012-000434 del 07/08/2012 rilasciato dal MATTM per il funzionamento a carbone dei Gruppi 3 e 4 da 320 Mw.

La società ha dichiarato, da tempo, la non sostenibilità economica del funzionamento esclusivo a carbone a seguito del persistente calo della remunerazione di rete, della contrazione della domanda elettrica, del tumultuoso incremento in Puglia delle fonti rinnovabili incentivate e del loro accesso privilegiato alla rete.

Questi i fattori scatenanti della crisi del settore termoelettrico che in Italia coinvolge gli impianti a gas, a olio combustibile e a carbone dei diversi operatori del comparto.

Per tali ragioni la società Edipower, in uno con A2A Ambiente, primo operatore in Italia nell’ambito delle attività di recupero di materia ed energia attraverso la valorizzazione dei rifiuti, anche, valutando il Piano Regionale dei Rifiuti Urbani della Puglia che prevede una raccolta differenziata spinta (65%), ha presentato un progetto per la costruzione di un impianto per ottenere Combustibile Solido Secondario (CSS) dagli scarti della frazione residua indifferenziata e non riciclabile dei rifiuti, normalmente destinata, con aggravi economici per la collettività, in discarica.

Un investimento che può contribuire alla chiusura del ciclo dei rifiuti della provincia di Brindisi.

Questo progetto è al vaglio di una Conferenza di servizio convocata dalla Provincia di Brindisi, dove si registrano molte perplessità e pareri sfavorevoli, da parte degli Enti coinvolti per competenza, ai quali la società sta rispondendo con controdeduzioni.

Contemporaneamente, sono state presentate a livello ministeriale altre due istanze, la prima per lo smantellamento dei Gruppi 1 e 2 non più autorizzati al funzionamento da anni, l’altra per l’ottenimento dell’AIA per la co-combustione del CSS prodotto nell’impianto già esistente ai sensi del D.M. 22/2013, con la previsione della sostituzione del combustibile fossile, il funzionamento di un unico gruppo di soli 300 MW per un numero limitato di ore/anno e il fermo conservativo dell’altro gruppo autorizzato.

Il tutto con la conseguente riduzione del carico emissivo, in linea con il piano di risanamento ambientale del 1998 che decretava per l’area di crisi ambientale di Brindisi, la necessità di una graduale riduzione delle varie fonti emissive registrate per una complessiva riduzione della bolla ambientale di Brindisi.

Nel 2012 la Regione Puglia ha approvato una Legge Regionale sul Danno Sanitario per gli impianti ospitati nella regione che hanno emissioni in atmosfera di Idrocarburi Policiclici Aromatici, polveri e scarichi idrici nei mari, in relazione a ciò ARPA Puglia è stata chiamata a realizzare studi e valutazioni per ogni fonte emissiva e relativo danno sulla salute.

Gli studi di ARPA Puglia sono stati ultimati, presentati in varie conferenze pubbliche anche fuori regione e sono consultabili sul sito della stessa ARPA e da essi risulta che il possibile danno sanitario associato alle centrali elettriche è considerato di scarsissima entità.

Ci preme evidenziare che il sito della Centrale Edipower è ricompreso all’interno dell’area SIN di Brindisi e che l’azienda Edipower ha aderito, insieme ad altre, all’Accordo di programma per la caratterizzazione delle aree e ai pagamenti previsti dagli accordi transattivi ministeriali, finalizzati alla bonifica e al pieno utilizzo delle aree.

Tutto quanto premesso, a nostro avviso, dovrebbe essere considerato alla base per avviare una serena valutazione dell’insieme dei progetti presentati. Al momento, invece, ci risulta che a livello ministeriale non è stata avviata alcuna fase istruttoria e non sono state convocate specifiche Conferenze di Servizio, né sul progetto di co-combustione carbone-CSS né sul progetto per lo smantellamento dei gruppi non più utilizzati.

Nel mentre sul territorio si registra una fortissima criticità sociale e preoccupazione per il futuro occupazionale dei lavoratori. Tutte le ditte appaltatrici operanti nel sito sono già fuori e solo una parte degli addetti sono coperti da cassa integrazione o mobilità, mentre i lavoratori Edipower sono già al secondo anno di “contratto di solidarietà difensiva”, ormai prossimo alla scadenza.

Nel contesto di crisi economica e sociale che sta compromettendo profondamente il nostro Paese, senza la presenza del comparto industriale, si pregiudica in maniera significativa l’occupazione, la fase di cantierizzazione dei progetti, offrirebbe occupazione per centinaia di attuali disoccupati e, a regime, un significativo numero di occupati stabili.

Se non ci sarà una certezza sugli investimenti previsti nella Centrale Edipower, chiari indirizzi strategici del Governo Nazionale e Regionale sulla riconversione delle centrali termoelettriche esistenti, a Brindisi i 250 Lavoratori coinvolti rischiano di andare ad ampliare le fila dei tanti, che pur in presenza di impegni istituzionali sul territorio, sono da anni in attesa di reimpiego. Il Sindacato vuole favorire e accrescere l’occupazione nel rispetto delle migliori tecnologie disponibili per innovare i processi produttivi nella piena tutela dell’ambiente e della salute.

Brindisi li, 25 febbraio ’15

C G I L – C I S L – U I L FILCTEM – FLAEI – UILTEC

Almiento De Giorgio Licchello Viva Nibbio Perrucci


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