LECCE.Estimi catastali, Congedo: “Dalla Cassazione la conferma dell’illegittimità del riclassamento. Si valuti la mia proposta”
Si tratta di una questione molto complessa che interessa quasi 70 mila immobili e rischia di provocare effetti inaccettabili e illegittimi per i cittadini, considerato che ad assoluta parità di condizioni saranno chiamati a versare imposte in misura diversa a seconda che abbiano proposto o meno ricorso all’avviso dell’Agenzia del territorio. Una disparità che mina il principio costituzionale secondo cui tutti i cittadini sono chiamati a concorrere alla spesa pubblica in ragione della propria capacità contributiva.
Nei mesi scorsi, in campagna elettorale, con il contributo autorevole e qualificato dell’Avv. Maurizio Villani, avevo articolato un’ipotesi di lavoro che – anche in considerazione di quanto affermato dalla Cassazione – mi sento di rilanciare e che si sostanzia in tre momenti:
1) revocare in sede di autotutela da parte del Comune di Lecce le delibere di giunta del 2010 (DGR 639 del 29/7/2010 e 746 del 11/10/2010) con le quali l’Amministrazione comunale ha attivato la procedura della revisione del classamento delle unità immobiliari;
2) concordare con l’Agenzia delle Entrate il conseguente ritiro della determinazione dell’Agenzia del Territorio del 29/11/2010;
3) procedere ad una nuova revisione del classamento e delle rendite sulla base dell’effettivo incremento di valore degli immobili, facendo tesoro dei rilievi mossi dalla magistratura tributaria.
Si tratta di una proposta che ovviamente non ha l’ambizione o la pretesa di costituire “la soluzione”, nella consapevolezza che non esistono soluzioni semplici a problemi complessi come questo, ma non si può nemmeno far finta di nulla o girarsi dall’altra parte a fronte di una questione che coinvolge decine di migliaia di leccesi che vedrebbero ingiustamente tassate in modo diverso situazioni identiche.