XYLELLA – CUNIAL, GIANNONE (MISTO): MONITORAGGI FALSATI STANNO CONSENTENDO STRAGE DI ULIVI IN PUGLIA
“Quello che sta avvenendo in Puglia è gravissimo. Con il pretesto della #Xylella migliaia di ulivi vengono eradicati. Spesso abbattuti di notte, senza alcuna comunicazione al proprietario.
Estirpati decine o centinaia alla volta, sulla base di monitoraggi effettuati con «incredibile sciatteria», come ha denunciato anche la procura di Lecce. Sciatteria tale «da mettere in serio dubbio anche i risultati degli accertamenti in campo su cui poi sono state basate le conclusioni scientifiche degli enti coinvolti»”. Ad affermarlo sono Sara Cunial e Veronica Giannone, deputate del Gruppo Misto, che nel merito hanno interrogato i Ministri competenti.
“A dimostrare la negligenza con cui vengono fatte queste operazioni sono anche i video che nei mesi scorsi sono andati in onda in alcuni TG regionali che davano notizia delle eradicazioni nelle campagne del brindisino – continuano – nelle immagini del servizio comparivano due operatori, dotati di gilet di riconoscimento in attività come ispettori fitosanitari, atti al campionamento di rametti di ulivo che operavano palesemente a mani nude. Per legge questo è proibito. Essendo la fase di campionamento particolarmente critica, vige infatti l’obbligo di adozione di varie misure atte a impedire contaminazione dei campioni. È noto, infatti, che manipolando senza le dovute precauzioni materiale infetto e successivamente materiale immune, quest’ultimo venga facilmente contaminato, risultando anch’esso infetto all’analisi molecolare. Sempre che non sia proprio questo lo scopo – aggiungono – A riprova della sostanziale inaffidabilità dei risultati fino ad oggi prodotti dal sistema di monitoraggio, come non citare il caso dell’ulivo di Monopoli, riscontrato prima positivo, e destinato all’eradicazione, e poi accertato come esente dalla presenza di Xylella dalla procura di Bari. Il problema è che, ad oggi, nessun proprietario né libero cittadino ha la possibilità di svolgere controanalisi e che le stesse procedure scientifiche richieste non sono ottemperate. A riprova che la scienza in tutta questa faccenda non ha mai trovato degni interlocutori, né tra gli addetti ai lavori né, tantomeno, tra i rappresentanti istituzionali locali e nazionali. Perciò abbiamo interpellato il Governo, chiedendo quali iniziative intenda adottare per garantire che i monitoraggi avvengano nel rispetto dei protocolli ufficiali e delle normative europee di riferimento; per verificare se i risultati dei campionamenti svolti finora siano effettivamente corretti e, infine, per garantire la possibilità a chiunque di effettuare controanalisi”.