SANITA’, FDI: ASL E OSPEDALI FRA NOMINE, STABILIZZAZIONI E CONCORSI PER FARE CAMPAGNA ELETTORALE AD EMILIANO
Dichiarazione congiunta dei consiglieri regionali di Fratelli d’Italia Erio Congedo, Giannicola De Leonardis, Luigi Manca, Renato Perrini, Francesco Ventola e il capogruppo Ignazio Zullo
“Per più di due anni, il presidente Michele Emiliano nella sua versione di assessore alla Sanità – ne ha ormai così tante da far impallidire trasformisti professionisti come Arturo Brachetti – ha lavorato a una riforma del Sistema dell’Emergenza-Urgenza e del 118, definito ‘una Babele’, e da mesi il relativo disegno di legge è in attesa di una discussione in Consiglio che non avverrà mai. Perché il candidato presidente anche per il prossimo mandato – l’unico ruolo che lo appassiona veramente – ha cambiato strategia: ben venga il mantenimento della Babele di tipologia di servizi e prestazioni erogate nelle rispettive Sanitaservice, e relativi contratti, consolidata però da stabilizzazioni collegio elettorale per collegio elettorale, con direttori generali delle Asl e amministratori delle Sanitaservice arruolati alla causa, per calcolo o perché obbligati. Ma anche e soprattutto con manager, funzionari e professionisti che vengono premiati per la fedeltà consolidata o acquisita last minute con repentini avanzamenti di carriera, candidature nelle liste elettorali prossime venture e ruoli di primo piano nei gruppi e movimenti del centrosinistra o di quel che resta di una coalizione senza più identità e valori. E i precari stabilizzati e da stabilizzare che diventano a loro volta delle comparse nel teatrino della politica che diventa indecente e frenetico mercimonio, con l’onnipresente Governatore da salutare e ringraziare al momento della firma del contratto, e manager e professionisti che abdicano dalle loro prerogative e assistono compiacenti.
“Anche il tramonto dell’era Vendola si era caratterizzato per un assalto (dal centrodestra puntualmente denunciato e stigmatizzato) alle agenzie e alle società partecipate, per collocare i volenterosi operai delle ‘fabbriche di Nichi’ e tutto il cucuzzaro della primavera pugliese terrorizzata per il cambio di stagione. Emiliano non solo ha agito in perfetta continuità, ma ha elevato a Sistema la spregiudicatezza e l’arrivismo, l’unica vera Riforma, quella della politica svuotata di qualsiasi valore e decoro, che è riuscito a realizzare compiutamente in cinque anni di disastri. Una Riforma dettata dall’esercizio di un potere fine a se stesso che si è articolata in ogni angolo della macchina amministrativa e della sanità, perdendo di vista l’interesse dei cittadini, la loro qualità della vita, i loro problemi e i loro drammi. Sacrificati all’altare della ricerca del consenso personale, del buon senso, della decenza.
“Per questo il voto di primavera rappresenterà una Liberazione, per la Puglia e per i pugliesi. E il teatrino è alle ultime, disperate rappresentazioni”.