Confartigianato (Br).Contrastare l’abusivismo nel settore acconciatura ed estetica è indispensabile per scongiurare il contagio e salvare tanti posti di lavoro.

La Confartigianato di Brindisi associa molte imprese del settore acconciatura ed estetica e ne tutela gli interessi ad ogni livello, dal livello nazionale con proposte di legge che ne stabiliscono i requisiti tecnico professionali sino ai livelli locali in cui ci si occupa dell’assistenza in materia fiscale, assicurativa, previdenziale, sino alla formazione professionale di ogni addetto, purtroppo, da anni, tale settore è interessato da un abusivismo dilagante, invisibile ed incontrastato, i numerosi tentativi di denuncia hanno sortito raramente risultati utili a contenerne i danni economici che si ripercuotono inesorabilmente su tutte le imprese legali, dotate di autorizzazione e regolarmente iscritte alla CCIAA.

Dal 12 marzo scorso con il Decreto firmato dal Presidente del Consiglio G. Conte tutte le imprese di questo settore, per motivi di salute pubblica hanno abbassato le saracinesche informando la clientela della data di riapertura e spiegando i motivi della sospensione temporanea, ad onor del vero gran parte dei titolari avevano deciso di farlo autonomamente prima della pubblicazione del Decreto sopra citato, tanto è elevata la cura e l’attenzione nei confronti dei propri clienti e dei dipendenti, l’interesse a salvaguardare per primi la salute pubblica messa a rischio dal coronavirus, che vede anche a Brindisi un numero crescente di contagiati.

Nel contempo hanno voluto allertare con uno specifico cartello informativo affisso all’esterno a non rivolgersi ad operatori abusivi che svolgono l’attività nelle proprie case o presso le case dei clienti in spregio di tutte le norme igienico-sanitarie previste per il settore.

Purtroppo con la chiusura degli esercizi legali si sta registrando una impennata ed un proliferare di acconciatori ed estetiste abusivi che oltre ad evadere obblighi fiscali e contributivi operano mettendo a rischio la propria salute e la salute dei clienti e dei loro familiari, divenendo, non è da escludere, girando casa per casa, cliente per cliente, attivi “trasportatori” del micidiale virus.

Oggi abbiamo segnalato il fenomeno all’Assessore alle Attività Produttive e al Comando dei Vigili Urbani, a loro, come a tante Autorità delegate al contrasto delle attività illegali potrebbe essere sconosciuto, come immaginiamo possa essere non noto anche alle Autorità sanitarie che in questa grave emergenza dovrebbero intervenire prima di tutte, per individuarli basterebbe “indagare” sui social e verificarne iscrizione alla CCIAA o possesso di P.I.

La categoria degli acconciatori e delle estetiste si riunirà presso la Confartigianato, dopo che sarà superata l’emergenza, per decidere altre forme di tutela delle proprie aziende che occupano, rispetto a tante grandi aziende, è utile ricordarlo, centinaia, migliaia di giovani, donne e uomini.


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