Coronavirus, Pellegrino (IC): “Regione ascolti grido di dolore dell’Assoap. Strutture socio assistenziali allo stremo di risorse e sistemi di protezione”

“È un grido di dolore quello che arriva dall’Assoap, l’Associazione strutture socio assistenziali pugliesi in questa delicatissima emergenza da coronavirus.

E la Regione Puglia deve dare una risposta ai gestori e agli operatori sociali delle strutture residenziali di assistenza (come RSA, RSSA, RSAA, Case di Riposo, Comunità alloggio, Case per la Vita, CRAP), ridotte allo stremo e in perenne difficoltà su risorse, gestione di possibili casi da contagio e carenza di dispositivi individuali di protezione”.

Il presidente di Italia in Comune alla Regione Puglia e vice presidente della III Commissione Sanità, Paolo Pellegrino, fa proprio l’appello lanciato in queste ore dall’Assoap.

“In una lettera inviata alla Regione Puglia – spiega il consigliere regionale – i vertici dell’associazione delineano un quadro non incoraggiante, lo stesso che io da giorni denuncio in più sedi. In una fase come questa non vanno assolutamente dimenticate le strutture che si occupano e che accolgono soggetti fragili, come anziani con patologie e disabili. Le categorie più esposte al rischio covid-19. Per questo occorre un fronte comune per dare risposte immediate, evitando così contagi e decessi purtroppo già registrati in altre strutture residenziali del Nord Italia. E nessuno di noi vuole che ciò accada anche nella nostra Puglia”.

“A queste strutture – sottolinea Pellegrino – mancano unità aggiuntive, sottratte con le ultime assunzioni negli ospedali pubblici, e quelle rimaste devono affrontare turni massacranti e adoperarsi per l’eventuale gestione interna di casi sospetti da contagio provvedendo ad isolamenti, in alcuni casi inapplicabili per alcune strutture di media grandezza. A ciò si aggiungano le ormai croniche carenze di mascherine, per la tutela degli operatori e per la tutela degli stessi ospiti. Senza dimenticare che con la paralisi delle attività e il blocco di nuovi accessi in tali residenze, restano escluse da ogni tipo di assistenza diverse categorie come disabili e altre persone fragili, la cui rete domiciliare non può far fronte, soprattutto ora, alle loro necessità. Il mio auspicio – conclude il presidente regionale di Italia in Comune – è che il Dipartimento della Salute della Regione Puglia prenda in seria considerazione tali aspetti, senza ulteriori indugi”.


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