Dialoghi sul Futuro. Antonella Laricchia incontra l’architetto Maurizio Carta: “Nuovi scenari per valorizzare il paesaggio pugliese”
“Proprio in questo momento, costretti a una chiusura forzata, ci accorgiamo che ci manca uno degli aspetti più importanti della nostra quotidianità: il paesaggio, una dimensione esterna a cui siamo così legati, soprattutto in un territorio vario come la Puglia, che io amo.
Per questo abbiamo voluto discutere e riflettere sui paesaggi del Futuro, perchè la politica possa immaginare un nuovo futuro, non lontano e intangibile ma come un diverso presente”, così Antonella Laricchia candidata presidente della Regione Puglia del Movimento 5 Stelle che nella diretta di questa mattina sulla sua pagina Fb ha ospitato l’architetto Maurizio Carta e il consigliere regionale Cristian Casili per affrontare con uno sguardo al futuro il concetto di paesaggio. Un incontro virtuale e interattivo grazie alla grande partecipazione degli utenti connessi, moderato dal giornalista de Il ‘Nuovo Quotidiano di Puglia’, Francesco Gioffredi.
“Proprio adesso che ci manca – spiega l’architetto Maurizio Carta – riconosciamo il rapporto strettissimo che abbiamo con il paesaggio nei nostri territori, per questo dobbiamo celebrarlo come una dimensione condivisa, un atto collettivo che non può prescindere dalla politica. Oggi decidiamo del nostro futuro, una dimensione non lontana e intangibile, ma un diverso presente, umano, per cui dobbiamo lavorare ogni giorno”. Infatti, si intitola proprio “Futuro”, il libro che l’architetto Carta ha presentato durante il suo intervento. “Oggi abbiamo l’opportunità di costruire un nuovo antropocene, cioè una nuova dimensione in cui l’uomo è in connessione armonica con il paesaggio e la natura e non ne impone con arroganza la sua presenza. Pensare a città creative come strutture pedagogiche che generano creatività; rimodulare le smart cities in modo che la tecnologia non si riduca a una protesi della città senza risolverne i problemi, ma sostituirle con città aumentate, in cui la tecnologia arricchisce senza soffocare la nostra umanità; rispettare la nostra identità di città del Sud, quantificando il valore delle nostre ricchezze. Questi sono gli scenari che dobbiamo immaginare”.
Il paesaggio pugliese nella sua ricchezza e varietà è al centro della riflessione: “In Puglia abbiamo un paesaggio rurale che rappresenta una vera e propria risorsa economica – spiega il consigliere Cristian Casili – sulla quale un territorio può basare la sua valorizzazione e promozione, per ricostruire o accrescere la sua reputazione e per incrementare o affermare la sua attrattività turistico-culturale. Quello che è accaduto in Salento con la diffusione della Xylella ci impone una nuova visione del paesaggio, per questo ci siamo impegnati commissionando uno studio a paesaggisti, architetti e agronomi. Siamo convinti che una politica territoriale che intenda contribuire alla riqualificazione o alla ricostruzione del paesaggio rurale salentino, non possa tenere distinti i due principali aspetti del problema: quello socio-economico-produttivo e quello paesaggistico-ambientale”.
“Mobilità sostenibile, sviluppo delle aree portuali, politiche di internazionalizzazione e naturalmente rete turistica: la nostra terra – conclude Antonella Laricchia – con la ricchezza e la varietà dei suoi paesaggi non può prescindere dalla valorizzazione di questi aspetti. Il Gargano, il Salento, i Monti Dauni, la Murgia, la Valle d’Itria: è questa varietà a costituire “le Puglie”. Abbiamo voluto l’incontro di oggi perché riteniamo che questo sia il momento di pensare al futuro, a come cambierà il paesaggio e i nuovi scenari non devono coglierci impreparati. Un appuntamento per immaginare, grazie al contributo dell’architetto urbanista Maurizio Carta, le città del futuro, città creative e generatrici di cultura, città contemporanee: pensiamo a Detroit, un modello che guardiamo con interesse anche per lo sviluppo di Taranto. Bisogna mettere le basi per nuove politiche culturali creative. Il modo migliore per far morire un territorio è non investire su di esso, pensando che sia un bene che ci sarà per sempre, per questo dobbiamo rimettere al centro delle nostre decisioni visioni innovative”.