Regolamento autismo. M5S: “Emiliano ignora le osservazioni di associazioni e famiglie”
“Emiliano ancora una volta dimostra di non tenere in alcuna considerazione la partecipazione e le osservazioni dei cittadini raccolte durante il lavoro delle commissioni consiliari.
A cosa sono servite audizioni, tavoli, incontri con le associazioni, se poi non vengono recepite in alcun modo le osservazioni della III Commissione alle modifiche al regolamento regionale sull’autismo? Una delibera che, dopo essere passata in Commissione per il parere, è stata approvata in questo periodo di emergenza, forse sperando passasse sotto traccia. Una mancanza di rispetto a cui purtroppo siamo abituati, ma che diventa inaccettabile se pensiamo che 4000 bambini affetti da disturbi dello spettro autistico non riescono ad essere presi in carico da un sistema sanitario regionale che esiste solo sulla carta, con le famiglie che attendono invano si concretizzi dalla Regione un aiuto concreto”. Lo dichiarano i consiglieri del M5S Marco Galante e Antonella Laricchia in seguito all’approvazione in Giunta della delibera del 10/04/2020 contenente le modifiche al regolamento regionale del 2016 che disciplina la rete assistenziale per i disturbi dello spettro autistico.
“Avevamo già evidenziato in Commissione – incalzano i pentastellati – le numerose criticità di queste modifiche al regolamento del 2016, non recependo però in alcun modo le linee guida nazionali. In particolare ci eravamo soffermati sul mancato raccordo tra la rete di assistenza per i bambini con lo spettro autistico e le istituzioni scolastiche, a cui avevamo chiesto di rimediare attraverso un protocollo d’intesa con Ufficio Scolastico Regionale e proponendo l’istituzione della figura del case manager per fare da raccordo tra servizi sanitari, servizi sociali, scuola e famiglia. Tra i problemi che avevamo segnalato – proseguono – c’erano anche la mancata istituzione del consiglio dei servizi per l’autismo e la mancata valorizzazione dell’esperienza pregressa di coloro che fino ad oggi hanno in carico gli affetti da autismo. Avevamo chiesto la piena operatività dei Cat, centri territoriali per l’autismo, allo stato attuale non operativi a causa della carenza di personale, con attese medie per una prima visita neuropsichiatrica che vanno dai 4 ai 10 mesi, e l’impossibilità di svolgere l’importantissima attività riabilitativa. Per questo nell’autorizzazione alla realizzazione di moduli e centri residenziali e semiresidenziali avevamo evidenziato la necessità di garantire una migliore distribuzione nel territorio di ciascuna ASL e accordare preferenza alle istanze di trasformazione delle strutture con esperienza specifica in questo settore rispetto a quelle di nuova realizzazione, allo scopo di consentire la prosecuzione dell’attività educativa e riabilitativa finora svolta. Auspichiamo l’immediata riconvocazione del Tavolo sull’autismo in cui discutere di tutti questi aspetti con le associazioni interessate e con i familiari che ogni giorno assistono i bambini con spettro autistico. La Giunta non può non tenere conto delle loro richieste”.