IL TEATRO TRA PASSATO E FUTURO, LE “RICETTE” AL TPP LIVE

Luca Ruzza: “Teatri all’aperto fino a dicembre”.

Silvio Orlando: “I circuiti teatrali si confrontino subito con il pubblico anche attraverso un sondaggio”

Confrontarsi, veicolare le opinioni, ribadire che il mondo del teatro, e della cultura in generale, ha molto da dire anche in questa “Fase 2” che ci apprestiamo a vivere, anche in un periodo particolare come questo in cui il 40% degli spettacoli sono stati sospesi in Puglia (nel circuito Tpp) e un’intera comunità teatrale si è dovuta fermare. Successo per il primo #TPPLIVE andato in onda oggi sulla pagina Facebook del Teatro Pubblico Pugliese e in crossposting su Bonculture, FIRSTonline, Icon Radio, Il Megafono Dei RealiSiti, Ilikepuglia, la Repubblica Bari, LeccePrima.it, Piiil Cultura Puglia, Puglia 365, Puglia Events, quiSalento.it, Quotidiano l’Attacco, Telebari.

Quarantacinque minuti di approfondimento e dibattito su teatro, danza, musica, spettacolo dal vivo, cultura. Il primo sguardo è stato riservato alla fase 3, ovvero il teatro che sarà, tra passato e futuro, tradizione e innovazione. A rispondere alle domande di Maddalena Tulanti e Lu Ileana Sapone in diretta Fb due ospiti d’eccezione: l’attore Silvio Orlando, protagonista di uno degli ultimi spettacoli andati in scena in Puglia prima del blocco delle attività in pieno Covid-19 (Si nota all’imbrunire, regia di Lucia Calamaro), e Luca Ruzza, architetto teatrale, professore aggregato all’Università “La Sapienza” di Roma, autore di scenografie e progetti del nuovo teatro anche qui in Puglia.

“C’è stata questa prima fase tragica in cui poteva quasi sembrare fuorviante parlare di teatro, lentamente però bisogna anche pensare a come riorganizzare gli spettacoli dal vivo, che sono fatti di assembramenti e di contatti – ha spiegato Silvio Orlando -. Vedo che il cinema comincia a reagire, ha voglia di ripartire già da giugno. Lo spettacolo dal vivo, invece, rimane attualmente un vero e proprio rebus”.

Come si ripartirà allora? “Tutte le forme storiche di teatro sono nate all’aperto e anche il nostro operato moderno parte dalle esperienze di strada – risponde Luza Ruzza, quindi dobbiamo forse tornare all’archetipo -. Sicuramente quindi possiamo ripartire ripensando a spazi all’aperto, riappropriandocene”. “Penso al Napoli Teatro Festival, in programma dal 15 settembre, che potrebbe sfruttare questi luoghi all’aperto”, suggerisce Silvio Orlando.

Un altro problema da affrontare nel futuro prossimo sarà la disposizione del pubblico nei teatri che riapriranno: “In questo periodo l’unico riferimento ai lavoratori dello spettacolo è stato fatto da Papa Francesco – sottolinea Ruzza -. In questo periodo c’è stato un incremento nella fruizione del prodotto artistico, senza però essere stati menzionati nei decreti. Andremo incontro a mesi caldi, per cui penso che un utilizzo di questi spazi all’aperto sia opportuno. Potremmo immaginare a una task force che aiuti la ripartenza e che metta in condizioni le compagnie teatrali di ripartire”.
Ripartenza è insomma la parola d’ordine. “All’esterno non potrebbe esserci lo stesso il rischio di assembramento?”, chiede uno dei tanti utenti che hanno seguito la diretta Facebook. “Il teatro ha bisogno di contiguità e se noi lo leghiamo a spazi generosi potremmo pensare di utilizzarli. Sarebbe bello uno spettacolo in una piazza visibile alle persone. Non dobbiamo fermarci”, risponde Luza Ruzza. “Gli spazi grandi sono difficili da gestire – aggiunge Orlando -. La mia proposta è quella di decongestionare la macchina teatrale, valorizzando di più il singolo spettatore che segue lo spettacolo. Ad esempio, io farei un grande sondaggio a livello nazionale ascoltando gli spettatori su cosa vogliono davvero e cosa sarebbero disposti a fare. Penso quindi che non si debba guardare alla sopravvivenza o a cose complicate, ma a fare cose concrete ascoltando in primis fruitori”.


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