Vincitorio: proteggere prima i medici ma oltre alle mascherine pensiamo alle cure contro il Covid

Borgo Mezzanone, in provincia di Foggia, è conosciuto anche come il “grande ghetto”, la più grande baraccopoli di immigrati del Sud d’Italia. La mafia nigeriana costringe molte donne a prostituirsi, alcuni ragazzi a spacciare droga e tutti a vivere in condizioni igieniche ed economiche indicibili mediante lo sfruttamento in agricoltura.

“Ritengo che non sia più tollerabile questa situazione e che si debba intervenire – afferma Giancarlo Vincitorio – a tutela della dignità di quelle persone. Sia gli immigrati irregolari che quelli muniti di permesso devono essere liberati dalla schiavitù in cui sono costretti dalla criminalità nigeriana, come anche confermato dai rapporti dell’Antimafia. Se Stato e Regione Puglia non hanno le capacità di ripristinare il controllo di quella degradata e miserevole situazione è bene che la baraccopoli sia rasa al suolo, che si facciano, come già accaduto anche lo scorso anno, gli abbattimenti ma al tempo stesso, a tutela della dignità di quelle persone si proceda con i controlli sanitari, la fine dello sfruttamento e un aiuto a una vita finalmente umana. Per quanto riguarda invece gli immigrati clandestini la legge è chiara e va applicata”.

“Mi pare ovvio – afferma Vincitorio – che, nella continuità di questo ragionamento, non può essere negata che anche a costoro, indipendentemente se immigrati clandestini o regolari, debbano essere fornite le mascherine di protezione dal contagio covid19. Lo slogan di questo pensiero potrebbe essere “più mascherine e protezioni per tutti” ma non è così. Lo slogan più appropriato dovrebbe essere “più cure per tutti”.  La mascherina è solo un aspetto e neppure prioritario nella lotta al Covid19. Lo penso veramente. Si deve puntare sulle cure, sulle terapie che esistono anche se privi di tutti i bollini che la burocrazia intende applicare”.

“Nel mio precedente intervento non intendevo assolutamente affermare che non bisogna fare mascherine agli immigrati. Ci mancherebbe altro. Volevo solo denunciare quello che ritengo un paradosso prendendo spunto dalla proposta di un sindacalista CGIL che sollecitava la Regione a fornire mascherine e gel igienizzante agli immigrati di Borgo Mezzanone. Il paradosso è questo:  in Puglia, purtroppo, ancora adesso una parte di medici, sia ospedalieri che di base e di altre specializzazioni, non hanno al completo i dispositivi di protezione individuali. La priorità, ne resto convinto, è per loro. E’ il personale sanitario che deve salvarci la vita quando questa è già stata compromessa dal coronavirus. Prima loro, poi tutti gli altri. Questo ragionamento sia da sprono per la Regione Puglia a fare molto di più di quanto ha dimostrato sino ad oggi e oltre alle protezioni si impegni per le cure, le terapie contro il Covid19, in attesa del vaccino. Comunque ci sembra assurdo che non tutti i sanitari siano provvisti di protezione – conclude Vincitorio. Sarebbe sciocco pensare che la soluzione per superare l’emergenza coronavirus sia quella di non distribuire mascherine ai migranti ma è certamente sciocco pensare che questa emergenza sanitaria possa essere superata senza proteggere per primi medici e infermieri e attivare nuovi percorsi terapeutici per tutti. E’ una questione di priorità, per importanza e tempi.”


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