Procreazione medicalmente assistita: le difficoltà e gli ostacoli delle donne che difendono il loro diritto di essere madri venerdì 8 maggio – ore 18

Procreazione assistita, accessibile e tutelata per tutte le donne che desiderano essere madri. Ne parlerà la candidata presidente del M5S alla Regione Puglia Antonella Laricchia con il viceministro alla Salute Pierpaolo Sileri in una diretta sulla sua pagina facebook (https://www.facebook.com/AntonellaLaricchiaMovimento5Stelle/), venerdì 8 maggio alle ore 18.00, modera la giornalista Rai, Maria Antonietta Spadorcia. 

Interverranno anche il consigliere regionale Marco Galante, la portavoce del M5S alla Camera Rosa Menga e i direttori dei Centri Pugliesi di Procreazione Medicalmente Assistita:  Giuseppe D’Amato, del centro PMA di Conversano, Maria Matteo del centro PMA del Riuniti di Foggia, Ettore Cicinelli, PMA del Policlinico di Bari e Ezio Tricarico, centro PMA di Nardò. Inoltre, sono previsti i contributi di Valeria Ciarambino, facilitatrice nazionale del Team del Futuro per la Sanità e del  dottor Carlo Foresta, coordinatore Tecnico Sub Area PMA per la definizione delle tariffe dei Lea.

“Abbiamo scelto di parlare di procreazione medicalmente assistita in questo giorno in cui ci avviciniamo alla Festa della Mamma – spiega la candidata Antonella Laricchia – perché vorremmo che questa festa fosse dedicata a tutte le mamme, anche a quelle donne che desiderano esserlo ma ma non ci riescono. Donne forti e dolcissime, belle, determinate e scrupolose, che convivono con la tristezza, l’ansia degli anni che passano, un insensato senso di colpa. Ne ho conosciute tante. Per questo vogliamo mantenere alta l’attenzione sulle problematiche di queste donne che in Puglia vivono una situazione ancora più complicata rispetto alle altre regioni italiane, perché l’offerta pubblica dei cicli di Procreazione Medicalmente Assistita è fortemente ridotta e molto costosa”.  

In Puglia le prestazioni di PMA sono a totale carico della coppia. Inoltre, a causa delle carenze del  servizio sanitario regionale, le donne che vogliono ricorrere alla procreazione medicalmente assistita devono spesso rivolgersi al privato, a volte anche fuori regione. Da un lato si nega a chi non ha le disponibilità economiche la possibilità di avere un figlio, dall’altro si alimenta la mobilità passiva, con un costo di quasi sei milioni di euro l’anno verso quelle regioni in cui la PMA non è una chimera. 

“Sono migliaia le donne che non riescono ad accedere alla procreazione medicalmente assistita in Puglia, e non è giusto che siano costrette ad andare al nord o a pagare una fortuna per un diritto sacrosanto come quello alla maternità – conclude Laricchia – Oggi vogliamo parlare di loro e raccontare quello che vogliamo fare per sostenerle nel loro cammino”. 


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