DPI. Laricchia (M5S): “Dalla Regione pretendiamo massima trasparenza sull’acquisto, la tracciabilità e la certificazione di qualità”

“Dalla Regione pretendiamo la massima trasparenza per quello che riguarda l’acquisto e la distribuzione sul territorio pugliese dei Dispositivi di Protezione Individuale.

Dagli Albi Pretori delle ASL di  Bari e Lecce, del Policlinico di Bari e di altre Agenzie regionali come l’ARPA, apprendiamo dell’acquisto in autonomia e in affidamento diretto di mascherine chirurgiche e  FFP2, a prezzi che possono variare tra loro, anche in maniera significativa. Una opportunità, si legge in una delle delibere della Asl di Bari, data dalla Regione con una nota dello scorso 28 febbraio, in cui la Protezione Civile Regionale prevedeva la possibilità che ciascuna Asl provvedesse direttamente all’approvvigionamento, con un successivo ristoro per le spese sostenute. A questo punto riteniamo ancor più indispensabile che Regione Puglia e la Protezione civile regionale provvedano a rendere pubblici e semplificati i dati e le informazioni sugli acquisti, sulla scelta dei preventivi, sulle donazioni ricevute e sulla distribuzione territoriale e sulla qualità dei DPI e delle altre attrezzature”. Lo dichiara la consigliera del M5S Antonella Laricchia che ha inviato una richiesta di audizione in Commissione Bilancio del Dirigente della Sezione Protezione Civile e Sezione Economato Antonio Mario Lerario.

Nell’audizione si chiede di conoscere le informazioni sui DPI ricevuti dal Dipartimento Nazionale della Protezione Civile, e relativa distribuzione sul territorio; sui DPI acquistati dal Servizio di Protezione Civile, compresa la scelta fatta sui preventivi e la relativa distribuzione sul territorio; informazioni sui DPI pervenuti – sia alle ASL sia alla protezione civile regionale – attraverso le donazioni, la loro tracciabilità, certificazione di qualità e le modalità di distribuzione. 

“Gli operatori sanitari – continua Laricchia – in prima linea nella gestione dell’emergenza Covid -19 devono essere dotati di dispositivi di protezione individuale adeguati al rischio professionale a cui vengono esposti e di sicuro non si deve più ripetere quanto accaduto agli Ospedali Riuniti di Foggia, dove, da quanto apprendiamo dalla stampa, i Nas avrebbero segnalato 700 mascherine non conformi. Chiederemo anche di ricevere copia degli atti inerenti a quei DPI e una verifica di quelli distribuiti alle altre Aziende Sanitarie e Ospedaliere. Vogliamo poi capire quali siano le motivazioni che hanno portato alla scelta di ri-delegare anche alle ASL e alle aziende ospedaliere gli acquisti delle mascherine e come si intenda verificare i costi sostenuti e la parità di accesso a parità di condizioni per le aziende fornitrici presenti sul mercato. Da tempo chiediamo a Emiliano il monitoraggio dei DPI e la loro tracciabilità, ma fino ad ora niente è stato fatto. Non ci stancheremo di continuare a farlo: la sicurezza degli operatori sanitari e la garanzia che abbiano le protezioni di cui hanno bisogno per poter lavorare in sicurezza sono la nostra priorità”.   


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