Beni ex Ente Regionale di Sviluppo Agricolo della Puglia. Laricchia (M5S): “Approfondire le modalità con le quali sono stati venduti gli immobili”

“Ritengo necessario, nell’interesse dei cittadini, approfondire le modalità con le quali sono stati venduti i beni di proprietà dell’ex Ente Regionale di Sviluppo Agricolo della Puglia e se tutto sia stato fatto nel rispetto della normativa regionale che ne disciplina la vendita”.

Lo dichiara la consigliera del Movimento 5 Stelle Antonella Laricchia che ha presentato un’istanza di accesso agli atti al Dipartimento Risorse Finanziarie, Strumentali, Personale e Organizzazione Sezione Demanio e Patrimonio della Regione Puglia. 

“Con la richiesta di accesso agli atti – spiega la consigliera – ritengo necessario approfondire alcune questioni riguardanti la vendita di beni pubblici ex Ersap: per esempio, i criteri di valutazione economica dei beni, confrontandoli con quelli definiti dall’Agenzia del Territorio, da cui sembrano discostarsi; se e come si siano tenute le aste per la vendita, nonché verificare l’esistenza di un elenco dei beni attualmente in possesso dei privati e dei beni inventariati e destinati alla vendita attraverso asta pubblica e di quelli venduti nell’ultimo anno, con relativo prezzo di vendita. Inoltre, è necessario approfondire le indicazioni di “possesso senza titolo conseguito senza violenza o clandestinità” per la concessione del bene all’occupante”.

La vendita dei beni di proprietà dell’ex Ersap è disciplinata da legge regionale che prevede varie procedure: vendita del bene a chi già lo detiene, oppure vendita aperta a tutti per i beni liberi, con offerte al rialzo, per esempio le aste pubbliche. Inoltre, la normativa regionale prevede una valutazione del bene in vendita con la definizione di un prezzo a base d’asta. 

“Eppure – conclude Laricchia – soprattutto i beni già occupati riportano una valutazione economica ben diversa da quella determinata dall’Agenzia del Territorio. Per queste motivazioni è necessario approfondire la procedura con la quale i beni della Regione sono stati venduti e verificare che tutto sia stato fatto nel rispetto della legge e unicamente nell’interesse pubblico”.   


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