Cisternino, nota personale di Piergiuseppe Mola in risposta ad accuse di importante consigliere di maggioranza
SÌ, CISTERNINO MERITAVA E MERITEREBBE DI PIÙ
Sarebbe opportuno ricordare a un certo consigliere di maggioranza, peraltro sempre molto canterino e presenzialista, che se c’è qualcuno che ha inaugurato una fase di “decadentismo” a Cisternino, questo qualcuno ha un colore ben determinato e un atteggiamento totalmente votato all’apparenza e alla demonizzazione preventiva e preconcetta dell’avversario.
Il clima, nel già disastrato panorama politico cistranese, è stato arroventato e avvelenato da oltre quattro anni a questa parte per mezzo di una comunicazione aggressiva e di un vero proprio esercito di scagnozzi e cani da guardia governativi pronti a insultare e a ridicolizzare ogni opinione contraria. Sono passati più di quattro anni, come detto, ma l’atteggiamento resta lo stesso, a quanto pare.
Ogni voce contraria è considerata alternativamente interessata elettoralmente, oppure basata sulla scarsa conoscenza della situazione amministrativa, o, ancora, dalla presunta frustrazione o da amenità varie. Sono opinioni, opinioni che accetto e che accettiamo, ma che non diventano dogma soltanto perché garantite da un certo emittente. Questo non è dire la verità o avere ragione, questa è presunzione di dire la verità o di avere ragione, è un punto di vista e ciascuno di noi, di grazia, ne ha uno e ha pieno diritto ad averlo.
Come un’opinione, peraltro largamente condivisa dai cittadini, è quella che un anno di transenne e New Jersey in via Dante sia inaccettabile. Con o senza pandemia, con o senza pareri della sovrintendenza. Semplicemente inaccettabile. E brutto da vedere.
Per il resto, non accetto e non accetto lezioni da chi per mesi, in piena emergenza sanitaria, ha fatto campagna elettorale, pro domo sua o per conto terzi, spesso di residenza in un ben specifico comune limitrofo, su una questione delicata come il centro Covid, cui si collega oggi la questione Ospedale di Comunità. Forse, la vera decadenza, più che decadentismo, con una punta di squallore, si può ampiamente rintracciare in questo.
Ma non vanno accettate lezioni nemmeno su eventuali e fantomatici processi democratici e di incontro con la comunità, i quali spesso avvengono a valle, a danno già fatto, come dimostra proprio la delicata questione della pista ciclabile.
Vedremo come reagirà l’elettorato, soltanto tra pochi mesi.