BRINDISI: SORPRESO E BLOCCATO MENTRE BRUCIAVA CUMULI DI RIFIUTI DENUNCIATO 59ENNE CON ANNAFFIATOIO DI BENZINA A SANT’ELIA

INTERVENTO IMMEDIATO DEI CARABINIERI FORESTALI

Ennesimo rogo di rifiuti alla periferia del capoluogo, nelle campagne esterne al quartiere Sant’Elia (strada per Palmarini). I Carabinieri forestali della Stazione di Brindisi sono intervenuti prontamente, attirati da un’ alta colonna di fumo.

Arrivati sul posto hanno colto in flagrante l’ autore del falò, che aveva con sé un annaffiatoio da 10 litri parzialmente riempito di benzina, con cui aveva dato fuoco ad un gran cumulo di rifiuti, comprendente mobilio, infissi in legno, un frigorifero, un materasso e plastiche varie, per un volume di circa 30 metri cubi.

I Militari hanno quindi deferito alla Procura della Repubblica di Brindisi l’ incendiario, P.P. di anni 59, già noto per fatti analoghi, a cui è stato contestato il reato di combustione illecita di rifiuti, anche pericolosi, ai sensi dell’ art. 256-bis del “Testo Unico Ambientale” (decreto legislativo n. 152 del 2006).

Si rammenta che per questo tipo di reato, inserito nel 2014 a seguito del preoccupante diffondersi del fenomeno in alcune aree del Paese (soprattutto in Campania), con le conseguenti negative ricadute sull’ inquinamento dell’ area e dei terreni, e contaminazione dei prodotti agricoli, è prevista la pena della reclusione da 3 a 6 anni, oltre alla bonifica dell’ area a spese del trasgressore.

Nel caso specifico, l’ autore aveva accumulato i rifiuti provenienti dalla sua abitazione, e accatastati su un terreno agricolo attiguo, non di sua proprietà, per smaltirli illecitamente con il fuoco, e con le conseguenze facilmente immaginabili per le immissioni di gas in atmosfera.

Purtroppo il fenomeno della combustione illecita di rifiuti rappresenta ancora una piaga nel territorio brindisino, soprattutto attorno al capoluogo, ed in particolare nei mesi da maggio a settembre. I Carabinieri forestali tengono alta la guardia, con l’ obiettivo di intervenire prontamente ed assicurare i responsabili alla giustizia. Per questo, si dimostrano fondamentali le segnalazioni dei cittadini ai numeri telefonici delle Centrali Operative dell’ Arma (112 – 1515).


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