Effetti del Covid sull’economia pugliese. Laricchia (M5S): “Liquidità, innovazione e digitalizzazione per la ripartenza delle imprese”

“Affrontare la ripresa dell’economia pugliese e incentivare la ripartenza delle imprese in modo serio, strutturato e intelligente. Per questo abbiamo commissionato uno studio per comprendere quali siano le azioni immediate da mettere in campo e i settori più colpiti in Puglia dopo l’emergenza Covid.

Spetta alla Regione integrare le misure che a Roma sono state pensate in un’ottica di sintesi per tutto il territorio nazionale, invece Emiliano non è andato oltre gli slogan. Ci sono delle priorità: alberghi, ristoranti, attività culturali, sportive e d’intrattenimento, ma anche i settori dell’industria manifatturiera e del commercio. Gli interventi vanno pensati per tutti i settori, ma questi sono quelli maggiormente in difficoltà dopo il lockdown. Va fronteggiata la mancanza di liquidità e bisogna supportare l’organizzazione e la partecipazione alle fiere che vanno digitalizzate e innovate. Le imprese vanno supportate nel cambiamento: a questo proposito stigmatizzo la scelta della Regione di fare una fabbrica pubblica per la produzione di DPI, invece di aiutare le imprese a innovare e convertire la loro produzione, come gli avevamo chiesto più volte. È gravissimo che la Regione si sia messa a fare concorrenza alle imprese”.  È quanto ha dichiarato la candidata presidente del Movimento 5 Stelle alla Regione Puglia, Antonella Laricchia nel corso della conferenza stampa in cui ha presentato lo studio commissionato a Talents Venture per la definizione delle linee guida per la ripresa dell’economia pugliese.

Dai grafici emerge come i settori a rischio più elevato per la Puglia siano i servizi di alloggio e ristorazione (4,3% del valore aggiunto pugliese), l’istruzione (6,3% del valore aggiunto pugliese), commercio all’ingrosso (13,4% del valore aggiunto pugliese), sanità e assistenza sociale (7,4% del valore aggiunto pugliese). Rischi intermedi si possono verificare nell’industria manifatturiera (10,2% del valore aggiunto pugliese), nel settore dei trasporti e magazzinaggio (5% del valore aggiunto pugliese) e delle costruzioni (4,7% del valore aggiunto pugliese). 

“Alberghi e attività ricettive, spettacolo e intrattenimento e attività sportive: sono i primi tre settori che hanno bisogno di interventi immediati. Per questo abbiamo definitivo le azioni da mettere in campo subito: fronteggiare la mancanza di liquidità, innovare la macchina amministrativa, incentivare la digitalizzazione dei servizi della pubblica amministrazione per riorganizzare i processi amministrativi. La Puglia è al di sotto della media nazionale per digitalizzazione delle imprese e della Pubblica Amministrazione. Alcuni esempi: a Milano servono 105 giorni per ricevere un permesso per costruire, a Bari 270; a Roma 16 giorni per registrare proprietà, a Bari 26. Gli obiettivi non possono essere rimandati ma vanno fissati in azioni immediate: adesso, presto e subito. In questa ottica serve anche far funzionare le Agenzie, che devono essere utili alle imprese e i cui manager devono avere obiettivi ben precisi da realizzare, monitorando l’efficacia dei processi per l’innovazione. Tutto il contrario di quanto fatto finora, con Emiliano che ha preso decisioni utili più alla sua campagna elettorale che  alla ripartenza dell’economia pugliese”.

 


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