La Uilm di Brindisi scrive a Pasqualone ed informa la Prefettura di per un, presunto caso di non rispetto per infezione di COVID – 19 a Brindisi
La scrivente Segreteria, ha appreso che mercoledì 28/10/2020 un dipendente della TI AUTOMOTIVE SYSTEM SpA di Brindisi, sia risultato positivo al test molecolare per SARSCoV-2 e, lo stesso dipendente abbia dichiarato alla Società di essere stato a contatto con 10 colleghi di lavoro, identificandoli.
Ricordiamo che la Circolare del Ministero della salute n° 32850 del 12 ottobre 202 recita testualmente, tra le altre cose:
“Contatti stretti asintomatici
I contatti stretti di casi con infezione da SARS-CoV-2 confermati e identificati dalle autorità sanitarie, devono osservare:
- un periodo di quarantena di 14 giorni dall’ultima esposizione al caso;
oppure
- un periodo di quarantena di 10 giorni dall’ultima esposizione con un test antigenico o molecolare negativo effettuato il decimo giorno.”
Nello specifico ci risulta che i 10 dipendenti segnalati dal lavoratore positivo all’infezione SARS-CoV-2 non abbiano mai abbandonato il proprio posto di lavoro ed abbiano eseguito il test molecolare in data odierna (30/10/2020), e che per giunta la società stia chiedendo, ad alcuni di loro di effettuare prestazioni di lavoro straordinario.
In particolare il comportamento del datore di lavoro risulta lesivo delle norme legislative, mettendo in gravissimo rischio l’intero stabilimento che è popolato da oltre 100 unità, che a loro volta potrebbero causare un effetto di contagio a catena di proporzioni catastrofiche e che risulterebbe letale per l’intera comunità, nonostante i noti sforzi economici e sociali che l’intero globo sta facendo.
Richiediamo quindi che l’ente preposto al controllo ed all’osservanza delle norme a tutela del cittadino si mobiliti per appurare che siano stati rispettati i protocolli di sicurezza sanciti dalla legislazione vigente, invitando la società TI Automotive System a fare altrettanto ricordando che solo il sacrificio di tutti può salvaguardare l’intera umanità e che qualsiasi leggerezza potrebbe determinare la vanificazione del sacrificio altrui.
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