Una donna violata sul prato del castello di Mesagne

Mercoledì 25 novembre alle ore 16:30, all’esterno del castello Normanno Svevo di Mesagne, in P.zza Vittorio Emanuele II, in occasione della giornata mondiale contro la violenza sulle donne e alla presenza del sindaco Toni Matarrelli, del consulente alle pari opportunità Antonio Calabrese, dell’assessore ai percorsi di legalità Anna Maria Scalera e della Presidente della Commissione per le pari opportunità, le politiche di genere e i diritti civili della città di Mesagne Anna Rita Pinto, avrà luogo, nel rispetto delle misure anti Covid, l’inaugurazione dell’installazione artistica “donna violata”, ideata dalla Commissione e realizzata da Gabriele e Vittorio Magrì, esperti in effetti speciali per il cinema e la televisione.

All’iniziativa ha collaborato anche l’associazione culturale “Gruppo Pari Opportunità” con l’allestimento della delle scarpe rosse, ormai simbolo del grido delle donne che si ribellano a quegli abusi che di solito rimangono nascosti tra le mura domestiche. Manifesto ispirato all’installazione artistica ideata dall’artista messicana Elina Chauvet per commemorare il 25 novembre del 1960 (la prima commemorazione risale al 1980) in cui le tre sorelle Mirabal venero torturate, massacrate a colpi di bastone e strangolate per le loro attività di opposizione al regime di Rafael Leónidas Trujillo.

Un segno simbolico ma forte, quello della “donna violata” volutamente non rappresentata in modo iperrealistico per non spaventare i bambini e che, per la Commissione per le pari opportunità, le politiche di genere e i diritti civili di Mesagne “non è solo un modo per ricordare il femminicidio, ovvero i casi di omicidio volontario o preterintenzionali nati da una sovrastruttura ideologica di matrice patriarcale allo scopo di perpetuare la subordinazione e annientare l’identità attraverso l’assoggettamento fisico o psicologico, fino alla schiavitù o alla morte della donna, ma anche – come specifica la presidente Anna Rita Pinto – tutte quelle altre forme di violenza che sulla donna gravano da troppo tempo, come le 200 milioni di ragazze ancora obbligate alle mutilazioni genitali o alle spose bambine, circa 12 milioni nel mondo, che ogni anno sono costrette a nozze precoci.”

Questa prima iniziativa della commissione, a pochi mesi del suo insediamento, rientra nella campagna di sensibilizzazione #nemmenoconundito, lanciata dalla stessa per coinvolgere cittadini e commercianti a dare la loro testimonianza di solidarietà alle donne abusate esponendo fuori dalle proprie abitazioni e attività commerciali, a partire da mercoledì 25 novembre fino a mercoledì 2 dicembre, un cartello con la scritta sopracitata accompagnato da un simbolo rosso (un nastro, una coccarda o un paio di scarpe rosse).  Inoltre, chi vorrà, potrà inviare la propria foto o video come messaggio sulla pagina istituzionale FaceBook della commissione che provvederà a pubblicarle, a testimonianza del contributo di tutta la cittadinanza. Da parte della Commissione questo sarà anche un modo per dare visibilità a tutte quelle attività che stanno patendo la crisi causata dal Covid.


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