FIPE/CONFCOMMERCIO BRINDISI: NO AD AZIONI CONTRO LEGGE. MA LA SITUAZIONE E’ GRAVISSIMA E NOI NON RESTEREMO A GUARDARE

La Fipe/Confcommercio anche in provincia di Brindisi è contraria a qualsiasi azione che vada in contrasto con le leggi e quindi con quanto non previsto dai DPCM in vigore.

Pensare di far valere le proprie ragioni in questo modo non è ammissibile e soprattutto andrebbe a penalizzare ancora di più la categoria dei ristoratori, già così colpita dallo stato di emergenza sanitaria e da ristori insufficienti e tardivi.

Ciò nonostante, la Fipe intende far sentire con forza la propria voce ad ogni livello per evidenziare il gravissimo stato di crisi in cui versa questo settore nel territorio brindisino. Questa posizione è emersa con chiarezza e condivisione nel corso del direttivo della Fipe/Confcommercio, convocato dal Presidente Pierpaolo Prato, durante il quale si è stabilito anche di scrivere a tutti i sindaci della provincia di Brindisi per chiedere l’annullamento della Tosap e un consistente abbattimento della Tari, anche in considerazione del lunghissimo periodo di chiusura degli stessi esercizi pubblici.  

La Fipe ha rappresentato tale posizione anche nel corso di un incontro convocato dal Prefetto di Brindisi ed a cui hanno partecipato la Presidente provinciale di Confcommercio Anna Rita Montanaro ed il Presidente della Fipe Pierpaolo Prato.

“Siamo contrati ad azioni contro legge – ha affermato Prato – ma siamo pronti a mettere in campo altre iniziative di protesta perché a livello nazionale e locale non ci si sta rendendo conto della gravità della situazione”.

“In provincia di Brindisi sono attive 2.185 imprese della ristorazione – ha affermato Montanaro – con una forza-lavoro di 5-6.000 unità. Continuare ad ignorare le urla di dolore della categoria (che in Puglia ha già perso circa due miliardi di euro) significa mettere a rischio questa mole enorme di posti di lavoro, con conseguenze facilmente immaginabili.

Una situazione altrettanto drammatica la si registra tra i gestori di sale da ballo e discoteche che hanno subito un azzeramento del fatturato a fronte di interventi di sostegno inadeguati.

Un dramma acuito dal fatto che i ristori promessi dal Governo tardano ad arrivare e sono comunque insufficienti a fronteggiare la situazione. Speriamo che i sindaci e la Regione Puglia si rendano conto che non reggiamo più e facciano qualcosa di concreto per aiutarci”.


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