Left Brindisi:Vicenda Consorzio ASI.Essere o non Essere questo è il problema. Sembra che questa amministrazione comunale di Brindisi abbia risolto il dubbio amletico.

Si era presentata alla città come portatrice di una nuova novella, quella del cambiamento, della trasparenza e della partecipazione. Sembrava che finalmente la città potesse avere una guida con cui confrontarsi, disponibile verso i cittadini e a disposizione dei cittadini per affrontare concretamente i tanti problemi.

Si è scelto ancora una volta di essere il nulla! Tanto che  per avere chiarezza sulle tante opacità rilevate sul bilancio dell’Asi,  il consigliere regionale Amati rimane da solo a suonare la carica nella ormai surreale assenza della parte cittadina del suo partito, chiuso in un silenzio di convenienza. Sembra che nella maggioranza a nessuno interessi la riforma dei consorzi e non si capisce con chi e quando intendano confrontarsi. Come associazione nei prossimi giorni prenderemo in esame la proposta di riforma dei consorzi asi che gira negli uffici regionali e avanzeremo le proposte per ridare ai comuni un ruolo nelle politiche industriali. Occorre superare definitivamente le pericolose centralizzazioni di questi vecchi e obsoleti strumenti quali sono diventati i consorzi asi.

Il Partito Democratico che governa in regione dovrebbe far sentire la sua voce. Ma pare che in città la parola d’ordine sia  non disturbare,  non fa giuoco all’unico interesse reale rimasto, una poltrona per il manovratore  e per qualche suo fedelissimo. La vicenda del consorzio Asi è emblematica,  non si ha il  coraggio di fare chiarezza in ossequio ai soliti rappresentanti nominati per spartizioni politiche, per mantenere lo status quo e non rovinare le trame a quegli intermediari che da anni, utilizzando associazioni e corpi intermedi e la stessa politica, sguazzano nel mondo delle partecipate e degli enti di emanazione politica. Rossi come Sindaco e Presidente della Provincia è azionista al 66% del consorzio e ha avallato e difeso pubblicamente un bilancio malgrado un chiaro parere negativo dei revisori dei conti!

Amati vista l’indifferenza locale al problema, ha fatto la cosa più logica per gli interessi del territorio. I revisori hanno bocciato il bilancio dell’ente e ha voluto vederci chiaro confrontandosi direttamente  con loro e con gli amministratori nella sede della regione che è l’ente che esercita il controllo sui consorzi Asi. Il maggior azionista invece si è dileguato, si è profuso  in elogi verso la dirigenza, piccato  con il  consigliere, reo di aver messo in discussione l’unica cosa che gli interessa realmente, il suo essere smisurato. Si è capito che abbia un problema con i numeri e i bilanci, ma   come maggior azionista  avrebbe dovuto andare a fondo alla questione cogliendo la mano autorevole tesa dalla Regione, sfruttandone la sinergia e le sue funzioni di controllo. Lo doveva ai cittadini, alle imprese, ai lavoratori, ai sindacati , a tutte le realtà che nella zona industriale spendono le proprie energie e hanno il diritto di sapere come vengono gestite le risorse. C’è stata un’ audizione in regione ma il Sindaco di Brindisi a differenza degli altri sindaci invitati non si è presentato per altri impegni. Ci si domanda, ma il Vicesindaco esponente del PD  era anche impegnato? E cosa pensano i nuovi acquisti del pd che dovrebbero impreziosire il lavoro del gruppo consigliare? Il nulla. Morire, dormire… nient’altro e con un sonno dire che poniamo fine al dolore del cuore. Il dubbio amletico è finalmente risolto. 


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