SuperNews ha avuto il piacere di intervistare Tullio Marino, general manager della Happy Casa Brindisi, squadra che milita nel campionato di Serie A di basket e che al momento occupa il secondo posto della classifica.
Marino ha rassicurato sulle condizioni di salute di staff e roaster, si è espresso sul percorso della squadra in campionato e nella Basket Champions League e ci ha confessato che la società non effettuerà operazioni di mercato. Il gm ha inoltre specificato quali siano gli obiettivi da raggiungere per questa stagione e si è dichiarato a favore di una graduale riapertura dei palazzetti al pubblico.
In quali condizioni di salute si trovano i giocatori e lo staff della New Basket Brindisi?
In questo momento, fortunatamente, non abbiamo casi di positività in squadra. Nelle ultime settimane sono guariti dal Covid due nostri giocatori, che si sono riuniti al gruppo squadra. Ora sono tutti disponibili.
La squadra è al momento seconda in classifica nel campionato di Serie A. Pensate di poter mantenere questo posto privilegiato fino alla fine della stagione?
Nella prima parte del campionato, la squadra ha raggiunto più di quanto si potesse sperare, vincendo tante gare e portando a casa ben 10 vittorie consecutive. Tutto questo non rientrava neanche nelle nostre più rosee aspettative. Al momento ci godiamo la piazza, ma sappiamo che sarà davvero molto difficile mantenerla fino al termine della stagione, soprattutto perché il girone di ritorno é sempre più duro di quello di andata, dal momento che i club che hanno avuto un rendimento meno positivo tendono a rinforzare il proprio roaster con il mercato di riparazione. Per questo motivo, i risultati inizieranno a cambiare. Noi cercheremo di acquisire una certa maturità per rimanere in alto e vincere quante più partite possibili. E' molto difficile, ma ci proveremo.
La scorsa giornata di campionato il Brindisi ha perso la sfida casalinga contro il Venezia per 77 a 89. A cosa attribuisce questo risultato? Coach Vitucci ha dichiarato che "si sarebbe dovuto dare il 100% per colmare il gap tra le due squadre, ma ciò non è stato fatto"…
Non credo che non sia stato fatto. I primi due quarti della partita li abbiamo chiusi anche in vantaggio, ma Venezia dispone di un roaster molto più profondo e lungo, con più possibilità di rotazioni delle nostre, e questo si è fatto sentire, soprattutto nel terzo e quarto quarto del match, fasi in cui Venezia ha preso il largo giocando meglio di noi. Non abbiamo nulla da recriminare: Venezia è una grandissima squadra. Durante la partita contro il Brindisi, si è constatato quanto un roaster importante, alla lunga, possa fare la differenza.
Mercoledì 27 gennaio disputerete a Brindisi il match di Champions League contro il San Pablo Burgos. Siete entrambe a 9 punti, in testa al girone H. Come state preparando questa gara?
Giocheremo questa partita nella migliore condizione possibile, ovvero con la consapevolezza di essere già qualificati per il secondo turno. Mentalmente, affronteremo il match in maniera molto serena. Ci giochiamo in casa la possibilità di vincere il girone, un'occasione importante, ma non fondamentale, dal momento che in Champions League i primi due club dei gironi che si qualificano ai playoff sono comunque tutti di altissimo livello. Per questo motivo, la posizione in griglia incide molto poco dato il valore delle squadre. Detto ciò, siamo molto contenti del percorso fatto fino ad ora. Abbiamo disputato un'ottima Coppa. Il fatto di esserci qualificati con una partita di anticipo è motivo di grande orgoglio. In questo momento, in cui siamo un po' stanchi, ci fa piacere poter giocare questo match mentalmente più rilassati.
La New Basket Brindisi effettuerà operazioni di mercato?
In questo momento, lo escludo. In questa stagione, la situazione economica, condizionata dalla pandemia, è molto complessa, molto critica. Quindi, a meno che non ci siano situazioni di necessità, magari dovute a infortuni o imprevisti, l'idea è quella di continuare con l'attuale roaster, un gruppo che ci ha regalato e ci sta regalando grandi soddisfazioni.
In che modo la pandemia ha cambiato il basket e le dinamiche di questo sport? Qual è stato il settore maggiormente colpito dal Covid?
Per quello che riguarda il Brindisi, ma anche molte altre società, l'impatto più grosso è quello sugli incassi legati ai ticket. Noi gestiamo un budget che per 1/3 è composto dalle entrate del palazzetto e, in questo momento, questo introito non c'è. Noi, come tanti altri club, ci stiamo impegnando al massimo per andare avanti, per cercare di traghettare questa stagione con meno danni societari possibili, sperando di arrivare ad un 2021-2022 quanto più vicino alla normalità. Se le cose non dovessero cambiare, sarà davvero difficile poter pensare al futuro.
A proposito dei mancati introiti derivanti dagli ingressi nei palazzetti, crede che si possa procedere almeno ad una parziale reintegrazione del pubblico o ci troviamo in una condizione sanitaria ancora troppo delicata?
Io sono convinto che si possa fare. All'inizio dell'anno, nei mesi di settembre-ottobre, la nostra società ha creato un precedente. A Brindisi, su delega regionale, si potevano far accedere al palazzetto 1000 persone. Noi abbiamo fatto accedere questi 1000 spettatori per la prima di campionato, e abbiamo ricevuto i complimenti da parte della questura per come abbiamo gestito gli ingressi e tutto ciò che concerne il protocollo sanitario. Quindi, la New Basket è pronta, lo ha già fatto, e si augura che si possa riaprire il palazzetto almeno ad una fetta di pubblico. Questo sarebbe fondamentale per poter far accedere almeno gli sponsor, che sono al momento l'unica fonte di introiti per noi, coloro che ci stanno sostenendo per portare avanti le squadre.
Il più importante obiettivo stagionale?
Il più importante obiettivo della stagione, per la New Basket Brindisi, è e deve sempre essere la permanenza in Serie A. E, vista la classifica, direi che siamo a un buon punto. Tutto ciò che arriva in più è ben accetto. Qualche mese fa, avevo dichiarato che il mio personale obiettivo fosse quello di passare il turno in Coppa. A questo punto, mi sento di dire che mi piacerebbe passare anche il prossimo.