Fotovoltaico. Laricchia (M5S) “Il nuovo PEAR punti a un modello di produzione distribuita per superare impatti dovuti a impianti rinnovabili di grande taglia”

“Rispetto allo sviluppo delle FER in Puglia è importante puntare a un modello di generazione diffusa e distribuita, in grado di favorire modelli di produzione dell’energia da FER che ‘avvicinino’ la produzione al consumo, incentivando l’autoconsumo, proprio come previsto dalle leggi regionali, approvate nella scorsa legislatura, che istituiscono il reddito energetico e  le comunità energetiche, per superare gli impatti negativi dovuti alla realizzazione di impianti rinnovabili di grande taglia.”

Lo dichiara la consigliera del M5S Antonella Laricchia a margine delle audizioni nelle commissioni congiunte IV e V sul fotovoltaico selvaggio in Puglia e sulla revisione del PEAR.

“Nel Sud Italia – continua la pentastellata – si concentra il 96,8% della potenza eolica complessiva del Paese e il 92,4% del parco impianti in termini di numerosità. La regione con la maggiore potenza installata è proprio la Puglia, così come si rileva anche per quanto riguarda il fotovoltaico. Dati che dimostrano in maniera lampante, come il Sud e, in particolare, la Puglia abbiano subito, a causa della diffusione degli impianti di grande taglia, impatti rilevanti in termini paesaggistici e di consumo di suolo. Per questo è fondamentale che il percorso di aggiornamento del PEAR  consideri come prioritaria l’evoluzione del sistema energetico verso un modello di produzione distribuita. La Regione dovrebbe valutare, inoltre, la possibilità di porre un argine anche di natura normativa per quello che riguarda le autorizzazioni, con particolare riferimento alle valutazioni ambientali e alle deleghe in capo alle province, in modo da rendere i procedimenti autorizzativi più coordinati ed omogenei a livello regionale. Sarebbe, inoltre, opportuno rivedere le disposizioni che permettono proroghe su proroghe rispetto al termine di inizio lavori, mantenendo in vita vecchie autorizzazioni che altrimenti sarebbero scadute. Vista la presenza di grandi impianti FER localizzati in aree non idonee, sarebbe almeno auspicabile prevedere per tali impianti la delocalizzazione e il ripristino dello stato dei luoghi. Quindi, pur condividendo la necessità di aumentare la quota di energia da FER, è indispensabile bilanciare tale esigenza con la tutela dei valori paesaggistici, naturalistici e ambientali, circoscrivendo, come proposto nello stesso documento di aggiornamento del PEAR, gli ambiti di diffusione delle FER di taglia industriale in aree industriali dismesse o in siti contaminati e da bonificare. Per pervenire ad una pianificazione più efficiente è importante completare il catasto degli impianti integrandolo con quelli che ancora non sono stati censiti, anche al fine di valutare il carico su determinati territori. Tale catasto, se implementato con  la mappatura degli impianti FER posti a servizio degli edifici pubblici, da me proposta nella passata legislatura, permetterà di avere un quadro più completo della potenza installata in Puglia. Infine, per rendere le FER sempre più “programmabili”, è importante che la Regione provveda a incentivare l’utilizzo di sistemi di accumulo di energia elettrica prodotta da FER e a destinare ulteriori risorse per favorire la riqualificazione energetica degli edifici. Gli strumenti ci sono, confidiamo che la Regione arrivi presto a definire una pianificazione efficiente e rispondente sia alle esigenze della produzione energetica da FER sia alla tutela dei valori paesaggistici e ambientali”.


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