L’International Propeller club Port of Brindisi, ritiene doveroso e opportuno intervenire nell’attuale dibattito sul Porto di Brindisi.

Non si può che rimanere attoniti di fronte al livello davvero inaspettato raggiunto dalle polemiche e dagli scontri personali e fra istituzioni. Pensiamo che ciò sia oltremodo dannoso e soprattutto sterile e inutile.

Nelle battaglie si distrugge, non si costruisce!

È indispensabile quindi che tutti gli attori della contesa ( sic!) mettano da parte le animosita’ e  procedano speditamente verso quella collaborazione istituzionale, indispensabile per la crescita del Porto di Brindisi e quindi dell’economia locale. Ci corre l’obbligo, tuttavia, far notare quanto segue :

 

1 – Il consiglio comunale ha già votato a larghissima maggioranza  un atto di indirizzo politico nel quale, per quanto di competenza, conferma la propria adesione  ad opere Portuali come, la vasca di Colmata, con i relativi dragaggi del Porto, i moli ed il relativo Terminal di Sant’Apollinare e, dulcis in fundo, il deposito costiero di GNL di Edison. Pertanto, ogni 

documento ufficiale emesso dall’amministrazione comunale, avente a oggetto il Porto di Brindisi, non possa che essere strettamente coerente con l’atto di indirizzo politico votato in consiglio comunale. 

2- Come da precedente punto 1, non si può non  constatare come sia  oramai pensiero unanime, soprattutto per decisioni formalmente assunte sia dall’Autorità di sistema Portuale che dall’amministrazione comunale, la destinazione dei traffici nel Porto di Brindisi: 

A- Porto interno, traffico per passeggeri, mega yachts, expedition yachts, crociere di lusso con navi di piccole dimensioni;

B- Porto medio, traffico merci e passeggeri con navi Ro-Ro, Ro-Ro Pax, crociere con navi di grandi dimensioni, traffico commerciale con lo sviluppo delle ZES e della logistica per il trasporto intermodale.

C- Porto esterno, Porto industriale per carico\scarico combustibili di vario tipo e genere.

Quanto sopra, è ormai acclarato ed è inutile tornare a discutere sull’argomento visto, ripetiamo, le incontrovertibili decisioni prese.

In ultimo riteniamo di dover tecnicamente confutare due tesi che ci sembrano, in questo contesto,  particolarmente fuorvianti.

Con 12 mt di fondale (attualmente solo per la banchina Costa Morena Diga in concessione ad Enel), un porto è destinato al declassamento o alla desertificazione. Viste le attuali dimensioni delle navi, 14 mt è, come si suol dire, il minimo accettabile per competere con gli altri porti di carattere internazionale ( desta, in proposito, perplessità il paragone con Monopoli, Bari o Manfredonia…). 

Il traffico passeggero di lusso, con mega yachts o piccole navi da crociera da 150 mt di lunghezza, si calcola possa avere una ricaduta economica positiva di circa € 45000 ad approdo, escludendo dalla suddetta somma le spese portuali.

Parliamo ovviamente di cifre minime calcolate in difetto.

Non pare certamente un impatto trascurabile, anzi. 

Riteniamo sia fondamentale in questo momento mettere da parte i personalismi cercando di privileggiare la concretezza. Meno polemiche più cantieri!

Come Propeller siamo e saremo sempre disponibili a collaborare e supportare l’impegno verso lo sviluppo dei traffici portuali e quindi verso lo sviluppo dell’economia brindisina.


Gen.le Lettore.

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