Strasburgo., D’AMATO (GREENS/EFA): “DA PARLAMENTO UE SUPPORTO A NOSTRA BATTAGLIA PER IL SUD E L’AMBIENTE, IL PNRR DI DRAGHI VA CAMBIATO”

“Un’altra vittoria nella nostra battaglia perché i Recovery Plan nazionali, in particolare quello italiano, rispettino gli impegni concordati in Europa su clima, ambiente e coesione territoriale.

Oggi il Parlamento europeo, a larghissima maggioranza, ha approvato la risoluzione presentata anche dal nostro gruppo, in cui si chiede alla Commissione europea di vegliare sul rispetto dei principi cardine del programma, come il target del 37% sul clima, il principio del ‘Non arrecare danno significativo’, ma anche sulla conformità alle norme di diritto ambientale europeo e a quanto previsto dai Trattati sulla coesione territoriale. La risoluzione è stata votata anche dai gruppi di Pd, Forza Italia e Italia Viva, oltre che dal M5s, i quali forse non hanno letto bene il Pnrr di Draghi quando, da partiti di maggioranza, hanno dato il loro via libera”. Lo dichiara in una nota stampa la delegazione italiana dei Greens/EFA, composta da Rosa D’Amato, Eleonora Evi, Ignazio Corrao e Piernicola Pedicini.
“Abbiamo collaborato attivamente con i colleghi del gruppo parlamentare”, specificano i quattro eurodeputati, “perché in questa risoluzione trovasse lo spazio necessario il richiamo alla coerenza tra riforme e investimenti del Recovery Plan e gli obiettivi clima ed energia, sia dell’Unione che a livello nazionale. Inoltre ci siamo adoperati affinché venisse riportata all’attenzione della Commissione europea l’obiettivo di progresso nella coesione sociale e territoriale, scoraggiando pratiche di “ripacchettamento” di progetti che erano già stati finanziati ma mai realizzati, come succede nel Meridione.  Infine, abbiamo chiesto che i PNRR si concentrino su misure volte a favore di bambini e giovani, soprattutto laddove i tassi di povertà, abbandono scolastico e disoccupazione sono più alti.”
“Con il voto di oggi si spera di poter cambiare la traiettoria di certi piani nazionali, tra cui l’Italia, che sembrano discostarsi notevolmente dagli obiettivi prefissati di sviluppo sostenibile, inclusivo ed equo”, concludono.


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