DCM Brindisi, Macina: “Governo è al lavoro, lavoratori meritano rispetto non prese in giro”

“La situazione della DCM di Brindisi meriterebbe maggior serietà. Stamani in Aula alla Camera è stato approvato un ordine del giorno (che il governo aveva accolto come raccomandazione) che purtroppo risulta, nella migliore delle ipotesi, inefficace.

Qualcuno sta provando a venderlo come strumento risolutivo, un atteggiamento irrispettoso nei confronti dei lavoratori stessi”. Così la Sottosegretaria alla Giustizia Anna Macina.

“Non è il governo – continua –  a ‘prorogare la cassa integrazione’ che necessita di apposita istanza del datore di lavoro. È come impegnarsi a far diventare nera la luna. Ancora: l’ordine del giorno impegna l’esecutivo a vincolare fondi per la proroga della cassa integrazione dei lavoratori DCM. Fondi che non hanno bisogno di essere impegnati perché già ci sono.

Evidentemente si ignora l’iter amministrativo applicabile a questa vicenda. Dovrebbe essere noto, infatti, che i presupposti di una eventuale proroga sono la presentazione di una richiesta da parte dell’azienda e la definizione del piano industriale. Al momento entrambi in fase di istruttoria. Ecco perché l’ordine del giorno rischia di essere una inutile perdita di tempo.

Con buona pace di chi vorrebbe trasformare la vicenda in una questione personale, dimenticando i lavoratori, il governo è impegnato seriamente per risolvere questa crisi aziendale. Sto portando avanti, da tempo e anche in queste ore, un’interlocuzione con il Ministero del Lavoro e con il Ministero dello Sviluppo Economico. Serve una soluzione che passi anche attraverso altre forme di cassa integrazione. E vigilerò affinché venga presto convocato il tavolo al Mise, unica sede in cui poter trovare una risposta per quei 77 lavoratori.

Ho incontrato i lavoratori DCM tempo fa e ho garantito loro tutto il mio sostegno. Spiace polemizzare ma è bene che si capisca che vendere fumo con ordini del giorno inappropriati non aiuta quei lavoratori che hanno invece tutto il diritto ad essere ascoltati e tutelati e non usati per piantare bandierine. La politica è altro”.


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