BRINDISI.BBC:LA NOSTRA SOLIDARIETÀ ALLA VICE SINDACA TIZIANA BRIGANTE VILMENTE AGGREDITA DAL SEGRETARIO UIL LICCHELLO

Non sarà certamente la viltà del segretario della UIL Licchello ad offuscare le sacrosante ragioni della manifestazione di sabato a sostegno dei lavoratori del comparto metalmeccanico.
L’aggressione verbale nei confronti della vice sindaca Tiziana Brigante palesa il goffo tentativo di Licchello di far ricadere sulla nostra amministrazione le responsabilità della crisi del comparto metalmeccanico e più in generale del sistema industriale brindisino. Se a quella manifestazione la presenza dei lavoratori era ridotta a poche decine di unità (su un comparto che conta migliaia di addetti) e se nemmeno tutti gli 81 ex Gse licenziati nei giorni scorsi hanno ritenuto di prendere parte è evidentemente per le responsabilità pesantissime proprio di quella parte di mondo sindacale che Licchello incarna con la sua pluridecennale storia: quello degli accordi bidone di comparto, quello deferente con il padrone che a sua volta concede l’assunzione di personale, sempre precario e alla catena e quello che fa in modo che in azienda, così come nel territorio, non ci sia conflittualità o scioperi.
Licchello, ed i suoi accoliti, lo sanno benissimo quello che è accaduto nella nostra città e quante e quali ingiustizie sono state commesse sulle spalle dei lavoratori:  da Tecnomessapia, al gruppo Dema ma anche Dcm (ex Gse), Progetti Speciali fino alla Leucci Costruzioni, dove era Licchello?
Cosa ha fatto Licchello per tutelare i diritti di quelle persone? Cosa ha fatto Licchello per difenderli dal licenziamento?
Oggi Licchello, giustamente abbandonato da quelli che gli pagano lo stipendio attraverso la trattenuta sul salario, prova a raccontare la barzelletta che tre anni di amministrazione Rossi rappresentano la causa di tutti i mali ma la risposta è in quella piazza semivuota proprio per le colpe di Licchello e dei suoi sodali.
Siamo vicini alla parte sana del sindacato, quella capace di mettere insieme tutte le vertenze del lavoro ed aprire una nuova stagione di lotte per la riconquista di tutti quei diritti che in questi anni si sono persi.
Una stagione di lotte che sappia parlare delle responsabilità delle imprese e che sappia realmente coinvolgere tutti gli attori a diventare unica voce per rivendicare le ragioni del territorio e costringere il governo nazionale a scendere a più miti consigli.

 


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