Uil Brindisi:Continua la crisi sanitaria, economica e sociale e sono ancora poco chiare le vie d’uscita.

La pandemia ha avuto il pregio di aver coperto le inadempienze dei governi penalizzando ancora di più i settori produttivi delle piccole e medie imprese maggiormente esposte alla volubilità del mercato, verso lavoratori dipendenti, i precari e pensionati. Continua la crisi sanitaria, economica e sociale e sono ancora poco chiare le vie d’uscita.

A questa situazione si è aggiunta la congiuntura provocata dagli aumenti vertiginosi e senza limite del costo dell’energia elettrica e delle materie prime (gas e petrolio) causati da malesseri politici delle grandi potenze che sta incidendo in modo drastico anche sui bilanci famigliari. La politica dimostra anche in queste occasioni la sua inaccettabile difficoltà di trovare strategie e programmazione condivise.

La preoccupazione è tanta e, se non si trovano da subito le giuste soluzioni, i problemi aumenteranno e nell’immediato futuro conviveremo non solo con la pandemia, ma con maggiori incertezze e preoccupazioni. Abbiamo sempre sostenuto che non saranno sufficienti i miliardi del PNRR, il CIS, i bonus o altri possibili strumenti di assistenza ad aiutarci ad uscire dalla congiuntura.

Migliaia ormai le aziende in crisi, tanti i lavoratori disoccupati. La task force regionale per l’occupazione conosce molto bene il dramma sociale che si sta consumando a Brindisi. Per questo la UIL si sforza di mettere in evidenza e far capire, a chi ci rappresenta a livello politico, che è arrivato il momento di voltare pagina e costruire un nuovo percorso condiviso per il futuro della nostra Provincia.

La decarbonizzazione, il progetto A2A, quello Edison, della Falck Associata, ci aiutano a realizzare la transizione ecologica come occasione unica per traguardare il necessario cambiamento delle nuove competenze lavorative attraverso la formazione mirata delle maestranze e, si intende, anche produttiva con progetti mirati, rispettosi dell’ambiente e della sicurezza dei cittadini, in grado di rispondere al recupero occupazionale e delle nuove attività richieste. Si potranno realizzare opportunità di lavoro sia con i finanziamenti privati che con quelli messi a disposizione dal Governo. A livello locale Provincia, Comune, Associazioni di categoria hanno la responsabilità di agevolare il confronto e la realizzazione. Sono a disposizione spazi ed infrastrutture attrezzate: Porto, ZES ed ASI al centro delle strategie. Così avranno senso le disponibilità e le ingenti risorse messe a disposizione e si potrà parlare di nuova occupazione. 

Con questo appello non intendiamo disturbare nessuno, né aggredire alcuno. Vorremmo, finalmente, essere ascoltati per affrontare il percorso insieme avendo come unico obbiettivo la ripresa economica e sociale della nostra comunità.

Antonio Licchello                                                          


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