Cisternino (Br).UliVo:OCIALMENTE PERICOLOSI! La difesa del proprio territorio è diventata “socialmente pericolosa”. Ma per chi e per quale società?

In data 24 febbraio, una ventina di cittadini si sono spontaneamente recati in Contrada Pico, in agro di Cisternino (BR), per assistere e testimoniare sugli ennesimi abbattimenti di ulivi sani e produttivi, risultati positivi al batterio Xylella.

I cittadini, con il consenso del proprietario, sono entrati nell’uliveto e  hanno espresso pacificamente il proprio dissenso, dialogando civilmente con gli operatori dell’ARIF, con le Forze dell’Ordine e con la Digos, che ha invitato i cittadini ad uscire da una proprietà privata!
Apprendiamo quindi con stupore e una certa apprensione che un giornalista ed una dottoressa in Agraria, insieme ad altri cittadini presenti sul posto, sono stati considerati dal Questore di Brindisi “soggetti socialmente pericolosi per la condotta assunta nell’odierna vicenda” e che, pertanto, è stato ordinato loro di non far ritorno nel Comune di Cisternino per ben 6 mesi.
Trattasi dunque di un foglio di via obbligatorio, misura di prevenzione prevista per determinate categorie di soggetti abitualmente dediti a traffici delittuosi o a reati che offendono la sanità, la sicurezza e la tranquillità pubblica.

Ci chiediamo, quindi, cosa abbia portato il Questore di Brindisi ad attivare un tale provvedimento nei confronti di pacifici cittadini incensurati e non organizzati, che hanno esposto con garbo e determinazione concetti già ampiamente noti ed espressi anche da enti istituzionali. Citiamo ad esempio la delibera 234 del 14/12/2021 del Comune di Cisternino nella quale si chiedeva alla Regione Puglia “l’attuazione di misure alternative all’abbattimento/estirpazione delle piante di ulivo”, “considerato che nel territorio del Comune di Cisternino dall’anno 2018 vengono effettuate attività di estirpazione (…) al fine di eradicare il batterio Xylella che, ad oggi (…) non hanno raggiunto l’effetto proposto
”. Gli stessi concetti che erano stati verbalmente ed informalmente condivisi, il 24 febbraio in Contrada Pico, anche da assistenti fitosanitari dell’ARIF a da qualche rappresentante delle Forze dell’Ordine.


E dunque ci chiediamo: cosa è stato considerato tanto “pericoloso” da richiedere, da parte del Questore di Brindisi, l’applicazione di una misura preventiva così importante e lesiva della libertà della persona? Il pensiero condiviso o la modalità del dialogo e confronto pacifico?

Se è socialmente pericoloso il pensiero, le misure preventive dovrebbero essere applicate contro tutti coloro che hanno preso atto dell’inefficacia delle vigenti misure di contenimento della Xylella,  e ci aspettiamo un imminente foglio di via anche nei confronti della Giunta Comunale di Cisternino.

Se è socialmente pericolosa la modalità, che ribadiamo con forza essersi trattata di un semplice presenziare alle operazioni di abbattimento, senza recare danno ad alcuno e ad alcunché, da parte di semplici cittadini, allora si deve prendere atto che nella nostra Regione non viga più un regime democratico. Questo sì è socialmente pericoloso.


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