Servizi Sociali: il Sindacato Cobas chiede al Presidente del Consorzio di convocare con urgenza la Innotec – forti le perplessità sul cambio gestione dei servizi ADI e SAD.

Il 28 settembre scorso è stato affidato l’appalto dei servizi delle cure domiciliari ADI e SAD.

Il servizio, per la durata di un anno, è stato assegnato, come previsto dal bando di gara, alla Cooperativa Sociale Innotec di Molfetta e comincerà con decorrenza 1° ottobre.

Il passaggio di gestione, secondo quanto è previsto dal CCNL delle cooperative sociali, contratto applicato alle lavoratrici e ai lavoratori dei servizi ADI e SAD, deve avvenire a parità di condizione ovvero che le condizioni salariali, di inquadramento e di organizzazione del lavoro dal soggetto uscente devono essere le stesse, identiche e precise, al passaggio al soggetto subentrante, sicuramente migliorative ma mai peggiorative.

È naturale che sia così altrimenti, le aziende, per aumentare il margine di profitto, vanno a erodere salari dei lavoratori con le forme più disparate di espedienti, alle volte succede che di passaggio in passaggio finisce che per assurdo i lavoratori, di sopra, dovranno pure pagare le aziende per andare a lavorare.

In forza di questo il passaggio del servizio ADI/SAD deve essere certamente avvenuto a pari condizioni.

I nostri dubbi nascono dal fatto che il bando di gara teneva dentro già diversi elementi che andavano a peggiorare le condizioni economiche delle lavoratrici e dei lavoratori per cui non riusciamo a spiegarci il passaggio di gara alle stesse condizioni se un minuto dopo Innotec adegua le condizioni salariali, di inquadramento e di organizzazione del lavoro al capitolato di appalto che ha vinto con quel margine economico.

È già accaduto con tutti gli altri servizi affidati nelle scorse settimane per cui non può essere che per il servizio ADI/SAD sia diversamente perché i bandi di gara dei servizi sociali hanno subito forti condizionamenti a causa della situazione economica del comune di Brindisi per cui i servizi sono stati ridimensionati rispetto alla disponibilità economica del comune.

Quindi potrebbe accadere che, nella prima ipotesi, la Innotec abbia aggirato l’ostacolo per assicurarsi il passaggio senza avere problemi e subito dopo mette mano all’adeguamento al capitolato di appalto oppure, seconda ipotesi, la Innotec ha la disponibilità economica per garantire la continuità del servizio alle stesse condizioni, magari a mettere qualche risorsa in più per migliorare la qualità dei servizi da rendere ai cittadini utenti.

Per cui, se fosse la prima ipotesi non ci sarebbe nulla da meravigliarsi e ci regoleremo di conseguenza ma se fosse la seconda la prenderemo con favore per risolvere i problemi atavici come, ad esempio, quello delle ore del personale assunto con contratto indeterminato a part time che devono essere adeguate alle ore realmente svolte nella direzione del raggiungimento del full time.

Non è possibile che in quei servizi c’è ancora personale inquadrato a 12 ore settimanali quando in realtà, nei fatti, ne fa di più perché le esigenze del servizio sono strutturali.

Come Cobas siamo stati “erroneamente” ma formalmente convocati dalla Innotec, assieme a CGIL, CISL e UIL, per discutere il cambio di gestione, così come prevede il CCNL, ma non siamo stati accolti nel migliore dei modi dal rappresentante della Innotec.

Evidentemente era prevenuto per i motivi che solo lui può sapere ma sta di fatto che ha impedito al Cobas, che ha lavoratori iscritti in quei servizi, di partecipare alla discussione per il cambio di gestione assieme agli altri sindacati.

Ci risulta che anche gli altri sindacati c.d. “non firmatari”, che hanno pure loro iscritti in quei servizi, non sono stati neanche convocati e quindi questi sono cattivi segnali che la Innotec non brilla di luce propria in quanto a correttezza nelle relazioni sindacali.

E se queste sono le premesse non c’è nulla che possa far presagire qualcosa di buono all’orizzonte.

Ecco perché come Cobas abbiamo forti perplessità su come sia avvenuto il cambio di gestione.

Poiché abbiamo il dovere di tutelare i nostri iscritti al momento non possiamo fare altro che affermare che: “il Cobas, non avendo avuto il tempo utile e condizione materiale per poter approfondire i termini per il cambio di gestione del servizio ADI/SAD, si riserva successivamente di verificare se, rispetto al passaggio “a pari condizioni”, in corso d’opera ci saranno gli adeguamenti al capitolato di appalto che potrebbero modificare in peggio le condizioni salariali, di inquadramento e di organizzazione di lavoro”.

Questo affinché possa tornare utile ai lavoratori e alle lavoratrici in una eventuale sede legale qualora dovessero subire variazioni peggiorative salariali, di inquadramento e di condizione di lavoro dovuti ad adeguamenti al capitolato di appalto, immediatamente dopo il cambio di gestione tra il gestore uscente e il gestore subentrante che sarebbe avvenuto a pari condizioni.

Perciò riteniamo che l’Ente Appaltante, per le proprie responsabilità visto che si tratta di soldi pubblici, debba necessariamente entrare nel merito della vicenda per verificare e sincerarsi che il servizio affidato alla subentrante Innotec non generi in prospettiva eventuali problemi in ordine alla correttezza delle relazioni sindacali e/o generare criticità che possano incidere negativamente innanzitutto sulla qualità dei servizi resi ai cittadini utenti e di conseguenza sulle condizioni di lavoro e salariali dei lavoratori e delle lavoratrici.

Il Cobas ha chiesto formalmente al Presidente del Consorzio dell’ambito territoriale BR/1, ai sindaci di Brindisi e San Vito dei Normanni, agli assessori dei servizi sociali del Comune di Brindisi e San Vito dei Normanni, al Dirigente dell’area socio-assistenziale di convocare con la massima urgenza il rappresentante di Innotec affinché chiarisca in primo luogo il suo comportamento non rispettoso nei confronti dell’ Organizzazione Sindacale Cobas e che chiarisca, in secondo luogo, come la Innotec intende procedere d’ora in avanti sul versante della correttezza delle relazioni sindacali, con qualunque sindacato debba relazionarsi, indipendentemente dal grado di simpatia che può avere rispetto a una sigla piuttosto dell’altra.

Come Cobas da subito abbiamo denunciato il taglio delle risorse ai servizi sociali da parte del comune di Brindisi, essendo i servizi sociali fondamentali e strategici per le comunità per un milione di motivi che non stiamo qui ad elencare.

La cura alla persona rientra nei diritti garantiti dalla Costituzione della Repubblica Italiana per cui non può essere che un diritto costituzionale possa essere garantito nella misura della disponibilità economica.

Così come non può essere mai che per garantire la cura alla persona, in misura della disponibilità economica, debbano venir meno le tutele garantite costituzionalmente ai lavoratori, ovvero il diritto al lavoro e a ricevere un salario dignitoso.

Dunque… facciamo che delle due l’una?

 

Per il Cobas – Cosimo Quaranta


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