In V Commissione la discussione sulla proposta del M5S per ridurre il consumo di suolo. Casili (M5S): “ Una emergenza ambientale su cui dobbiamo intervenire”

È iniziata oggi in V Commissione Ambiente la discussione sulla proposta di legge presentata dal vicepresidente del consiglio regionale Cristian Casili per la riduzione del consumo di suolo.

“Il consumo di suolo – ha spiegato Casili –  è una delle emergenze ambientali a cui siamo chiamati a dare risposta. La ratio della legge, coerentemente con quanto abbiamo sempre cercato di fare, è quella del riutilizzo del preesistente. I Comuni devono basare la loro pianificazione sul dato quantitativo di consumo di suolo in corso prima di prevedere ulteriore consumo di suolo. Bisogna riutilizzare e recuperare tutto ciò che può essere recuperabile prima di prevedere nuove volumetrie. La nostra regione, è tra quelle che consumano più suolo e questa tendenza va invertita. In una regione che vuole valorizzare la sua vocazione turistica e agricola, approvare questa proposta significa dare una visione rispetto a quella che è una pianificazione che i Comuni devono attuare”

Secondo i dati del Rapporto 2022 del Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente (SNPA), nel 2021 in Italia il consumo di suolo è tornato a crescere ad una velocità che supera i 2 metri quadrati al secondo, ossia 19 ettari al giorno, quasi 70 km2 di nuove coperture artificiali in un solo anno che causano la perdita di aree naturali e agricole. Il valore più alto negli ultimi dieci anni. Gli incrementi maggiori, indicati dal consumo di suolo netto in ettari dell’ultimo anno, sono avvenuti nelle regioni Lombardia (con 883 ettari in più), Veneto (+684 ettari), Emilia-Romagna (+658), Piemonte (+630) e Puglia (+499). In particolare, in Puglia il consumo di suolo nel 2021 si è attestato intorno ai 158.695 ettari, pari all’8,2% del territorio, in crescita del 498,6% rispetto al 2020. 

“Con il provvedimento che ho proposto  – continua Casili – si introduce nella legislazione regionale l’obiettivo del consumo di suolo a saldo zero da raggiungere entro il 2050. Vogliamo integrare la ‘gerarchia del consumo di suolo’ nei piani comunali e dare priorità al riutilizzo e al riciclo di terreni già costruiti e impermeabilizzati, evitando nuove costruzioni e impermeabilizzazioni su suoli vegetati o permeabili. Sulla base questa gerarchia la Proposta stabilisce che gli strumenti di pianificazione comunale possano prevedere consumo di suolo esclusivamente nei casi in cui lo strumento di pianificazione comunale abbia dimostrato l’insostenibilità tecnica ed economica di riqualificare e rigenerare aree già edificate, prioritariamente mediante l’utilizzo di edilizia esistente inutilizzata o il recupero di aree dismesse. Si prevedono, inoltre, misure per favorire l’uso temporaneo del patrimonio immobiliare esistente dismesso o inutilizzato finalizzato alla sua riqualificazione e recupero. La proposta prevede che gli strumenti di pianificazione debbano: favorire il recupero del terreno agricolo, anche in ambito urbano e periurbano, come previsto dalla legge sulla Banca della Terra; individuare le funzioni ecosistemiche dei suoli e le parti del territorio in cui favorire le azioni per il ripristino della naturalità; incentivare il recupero, il riuso, la riqualificazione e la valorizzazione degli ambiti di urbanizzazione consolidata e ripristinare il prevalente uso agrario degli ambiti a frammentazione territoriale. Per sostenere i Comuni nella definizione di una pianificazione che persegua questi obiettivi, è prevista l’approvazione di un regolamento regionale che definirà i criteri, gli indirizzi e le linee tecniche per determinare, quantificare e contenere il consumo di suolo a livello comunale. È urgente intervenire per tutelare e salvaguardare un bene comune, il suolo, che rappresenta una risorsa non rinnovabile e non sostituibile”.


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