ARPAL, FDI: I CONSIGLIERI REGIONALI DEL M5S CHIAMANO IN CAUSA I LORO PARLAMENTARI PER FARE LUCE… E NON POSSONO CHIEDERLO AL LORO ASSESSORE BARONE CHE AVALLA LE DECISIONI DEL PRESIDENTE EMILIANO?

“Più che il senso del pudore quello che manca ai tre colleghi consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle (Grazia Di Bari, Marco Galante e Cristian Casili), è il senso del ridicolo.  

Perché se lo avessero avuto non avrebbero annunciato la proposta di far fare ai propri parlamentari un’interrogazione al ministro del Lavoro per far luce su quanto sta accadendo all’ARPAL. Ma, invece di interpellare i parlamentari, infatti, i tre consiglieri non farebbero prima a chiedere conto al loro assessore Rosa Barone? Che, ricordiamo, ha avallato (come componente della Giunta Emiliano) la scelta di nominare direttore generale Massimo Cassano, nonostante i nostri insistenti e continui inviti a non farlo per il conflitto esistente ed evidente fra il ruolo amministrativo e quello di leader di un movimento politico. Fin dall’epoca, infatti, era evidente che il problema non era Cassano come persona, ma Cassano come politico, e in campagna elettorale si sa il ‘lavoro’ è una materia molto sensibile.

“Ma la Barone, per altro, è ‘complice’ di Emiliano anche quando in Giunta si approvano i bilanci dell’ARPAL e quindi l’intera gestione dell’agenzia. Quindi i tre consiglieri chiedono di far luce anche su chi, come governo regionale, ha non solo nominato il direttore generale, ma anche approvato la gestione? Ma davvero i tre consiglieri grillini pensano che in Puglia c’è sempre un ‘Greganti’ che opera in solitudine e per se stesso senza che mai i vertici sappiano nulla, come una sorta di Alice nel Paese delle Meraviglie: vedi anche il caso della Protezione civile…

“Orsù dunque, cari colleghi, se davvero le notizie che leggete vi preoccupano uscite dalla maggioranza e non sostenete più colui che è il principale responsabile di tutto questo, il presidente Emiliano. Altrimenti la prossima volta scrivete all’ONU e chiedete l’invio di caschi blu all’ARPAL. Sarebbe addirittura più serio.”


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