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IL SAPPE HA INCONTRATO IL CAPO DEL DGMC ANTONIO SANGERMANO

“PUNTARE SU FORMAZIONE E SPECIALIZZAZIONE DELLA POLIZIA PENITENZIARIA E BASTA ADULTI DETENUTI NELLE CARCERI MINORILI. L’ESECUZIONE PENALE ESTERNA FUTURA MISSION DELLA GIUSTIZIA MINORILE”

Questa mattina, una delegazione del Sappe guidata dal segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE Donato Capece ha incontrato, a Roma, il Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria Antonio Sangermano.

“Si è trattato di un incontro franco e cordiale, nel corso del quale sono stati affrontati diversi argomenti centrali del sistema penitenziario minorile”, dichiara Capece. “Al Presidente Sangermano abbiamo evidenziato la grave carenza di sicurezza delle carceri italiane per minori: aggressioni, colluttazioni, ferimenti contro il personale di Polizia Penitenziaria, così come le risse ed i tentati suicidi, che sono purtroppo all’ordine del giorno. Tutte conseguenze, ad avviso del Sappe, anche della mai condivisa scelta politica di detenere gli adulti fino a 25 anni negli istituti per minorenni”. “E su questo”, prosegue, “abbiamo sollecitato al presidente Sangermano di chiedere alla politica, in primis al Sottosegretario alla Giustizia Ostellari che ha la delega proprio sul settore minorile, di riformare questa legge assurda, ponendo il limite dei 21 anni come età massima ed eccezionale per la detenzione negli IPM”. Per altro verso, abbiamo evidenziato al Capo del Dipartimento che il SAPPe ritiene “fondamentale puntare sulla formazione e sull’aggiornamento professionale dei poliziotti penitenziari, suggerendo, tra l’altro, di riportare al DGMC la Scuola di Formazione di Monte Mario, nata proprio per le esigenze formative della Giustizia Minorile”. 

Inoltre, Capece ha ribadito la necessità “di potenziare gli uffici per l’esecuzione penale esterna attraverso le articolazioni territoriali della Polizia Penitenziaria, con personale opportunamente formato e specializzato”. “Di fatti, secondo il Sappe, è proprio questa la mission futura del DGMC, che dovrà concentrare tutti i propri sforzi sulle misure alternative alla detenzione che si prevede potranno interessare decine e decine di migliaia di affidati”.

In conclusione, il presidente Sangermano ha definito l’incontro con il primo Sindacato della Polizia Penitenziaria molto interessante e produttivo, auspicando una altrettanto proficua futura collaborazione anche nella direzione della tutela dei diritti soggettivi e degli interessi dei poliziotti penitenziari impiegati nella Giustizia Minorile.

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