PENSIONE DI VECCHIAIA Il SIAP dice NO all’innalzamento dell’età pensionabile –
In premessa, il Siap è sempre stato e resta fermamente contrario ad innalzare per legge il limite ordinamentale dei 60 anni per la pensione di vecchiaia dei poliziotti, previsto per le qualifiche da Agente a Primo Diri-gente della Polizia di Stato (per i Dirigenti Superiore il limite è 63 anni e 65 anni il limite previsto per i Dirigenti Generali). (…)
Ciò detto, si apprende da fonti giornalistiche che il Governo, per frenare la spesa pensionistica e al contempo lenire le carenze di organico nella PA, dovuta al blocco del turnover, delle assunzioni e dei concorsi per oltre un decennio, (politiche che il Siap ha contrastato con tutte le sue energie e manifestazioni pubbliche) possa consentire a tutti i dipendenti pubblici che raggiungono l’età per la pensione di vecchiaia, di poter continuare il servizio su base volontaria per ulteriori due e/o tre anni.
Come noto secondo qualificate fonti, entro il 2028 serviranno poco meno di 1 milione di nuove assunzioni in tutta la PA, infatti anche secondo quanto dichiarato dal Ministro per la pubblica amministrazione Sen. Paolo Zangrillo: “il blocco del turn over che, tra il 2010 e il 2020, ha innalzato l’età media dei dipendenti da 44 anni a quasi 50, riducendo di quasi trecentomila unità l’organico. Un impoverimento qualitativo e quantitativo. Dati che appaiono ancor più significativi se messi a confronto con quelli degli altri Paesi. Il rapporto tra numero di residenti e lavoratori pubblici registra in Italia il dato più basso, il 5,6% contro l`8,4% della Francia, il 7,8% dell’Inghilterra e il 6,8% della Spagna. Siamo il fanalino di coda in Europa. Appare dunque chiaro, in questo scenario, che la necessità di colmare le carenze d’organico di cui soffrono molte organizzazioni pubbliche, soprattutto quelle di dimensioni minori, è una delle priorità con cui il Governo sta facendo i conti per ristabilire un equilibrio capace di garantire al servizio pubblico nuove energie.” Qualche ora fa il citato ministro della Pubblica Amministrazione, secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, spiega: “l’obiettivo è rendere più efficiente la PA trattenendo le professionalità con maggiore esperienza (su base volontaria) e assumendo 350mila giovani Il ministro della Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo, si presenta al Forum Teha di Cernobbio, con la soddisfazione di aver «raggiunto l’obiettivo del Pnrr di 200 procedure semplificate quest’anno». Ma la sfida che lancia è un’altra: «Trattenere al lavoro i dipendenti pubblici fino a 70 anni, su base volontaria», inserendo il provvedi-mento nella legge di bilancio. E, allo stesso tempo, «assumere 350 mila giovani entro il 2025, dopo i 173 mila assunti nel 2023».”
Al fine di evitare parole in libertà senza conoscere la proposta del Governo sul citato tema, diventa indispensabile un confronto con il Premier sulla base delle proposte formulate dai competenti ministri; puntualizzo che la Polizia di Stato, sia per il profilo quantitativo che qualitativo, perderà 40/mila uomini e donne entro il 2028, ed in particolare si creerà una voragine tra le qualifiche dotate dei poteri delegati agli ufficiali di Polizia Giudiziaria. Figure che hanno bisogno di titoli di studio e formazione adeguata, ma al di là di detti requisiti dette professionalità maturano esperienza e conoscenza del territorio e delle dinamiche criminali attraverso anni e anni di lavoro, che possono essere acquisite e trasmesse alle nuove generazioni, affiancandole a chi, determinate conoscenze ed esperienze professionali, l’ha acquisita grazie ad anni e anni di lavoro.
In estrema sintesi il Siap chiede un confronto con il Governo – non appena la base dei testi e delle proposte normative saranno rese note – e si esprimerà, dopo aver sentito la propria base sindacale anche con l’ausilio di forme di consultazione attraverso le quali tutto il personale potrà esprimere la propria opinione.