Continua, presso l’ex Convento Santa Chiara a Brindisi, la Mostra sui 100 anni della Radio, organizzata dall’Archivio Storico Benedetto Petrone APS in collaborazione con lo Spazio Yeahjasi Brindisi.VIDEO INTERVISTA .
La Radio fa parte di noi, è storia, è memoria, ha quindi attraversato con noi epoche, storie, personaggi, racconti.
La Radio, anche e soprattutto per chi la fa da sempre ( come per chi vi scrive), è fascino, passione, dedizione, consapevolezza di dover e voler trasmettere messaggi e valori alla comunità, a chi ti segue, che saranno “immediati ed eterni”.
La Radio ha compiuto 100 anni, e la sua storia va conosciuta maggiormente, approfondita, per capirne di più,sulle innovazioni, evoluzioni, tra tecnica trasmissiva e comunicazione, sul rapporto con le comunità e la politica, l’impatto su una società che, appunto, è in evoluzione .
E’ questo, ad esempio,, l’obiettivo della Mostra che si sta tenendo in questi giorni a Brindisi ( presso l’ex Convento Santa Chiara, ormai da tempo un vero e proprio contenitore culturale- sociale di spessore) ,organizzata dall’ Archivio Storico Benedetto Petrone in collaborazione con lo Spazio Yeahjasi Brindisi.
Il 6 ottobre 1924, l’inizio delle Radiotrasmissioni pubbliche nel nostro Paese, nel 1928 la nascita dell’EIAR quale Radio di Stato durante il Ventennio fascista, trasformatasi in RAI a seguito della Seconda Guerra Mondiale e la Liberazione, con l’obiettivo della gestione democratica dell’Informazione nella Repubblica Italiana. Negli anni ’50 l’avvento delle trasmissioni televisive, e il “miracolo economico italiano”, diedero vita ad una profonda e costante modernizzazione del Paese e del costume della società. La televisione a colori, oggi in formato digitale, è l’erede delle prime radiotrasmissioni di un secolo fa. L’ avvento dei social e dell’Intelligenza Artificiale pongono, oggi, in tutti noi, quesiti e riflessioni profonde.
La Mostra sarà ancora a disposizione del pubblico sino al prossimo 17 febbraio, grazie ad una rassegna di radio TV e documenti d’epoca, riviste, oggettistica, “fa vivere, al visitatore di ogni età, un ideale viaggio temporale, ripercorrendo il rapporto tra Radio TV e la storia del Novecento”.
E poi Antonio Camuso, con la sua collezione privata, che coniuga collezionismo e ricerca storica, stimolando nel visitatore riflessioni ed interesse sul tema del rapporto tra la tecnica radio trasmissiva, i media e la Storia del Novecento.
Orari di apertura: Mattina 10.00-13.00 , Pomeriggio 16.00-20.00.
VIDEO INTERVISTA ad ANTONIO CAMUSO