Terminate tutte le attività previste, la CONFAEL si pone degli interrogativi circa la situazione delle maestranze ancora in forza nei cantieri.


Da qualche settimana, infatti, si iniziano a notare già i primi segnali di insofferenza:
dove i lavoratori, cosiddetti stagionali, hanno avuto il loro certo ritorno allo stato di
disoccupazione, i lavoratori con contratto a tempo indeterminato delle ditte della cantieristica vivono nella totale disorganizzazione e in una situazione di incertezza costante e perpetua.
Questo territorio, puntualmente, assiste anche all’assegnazione di grosse commesse ad aziende non locali che, pur di finire nei tempi prestabiliti dalla fermata, si avvalgono comunque di maestranze ed imprese locali, e disattendono ciò che dovrebbe essere alla base di un contratto, IL RISPETTO DEGLI STIPENDI, innescando una sorta di reazione a catena in termini economici a carico della collettività.
Come da prassi, c’è chi sta scaricando sulla collettività le proprie responsabilità, chi si giustifica dichiarando lo stato di crisi, ricorrendo in alcuni casi agli ammortizzatori sociali, o motivando il tutto mascherandosi dietro la mancanza di commesse; all’orizzonte si comincia a intravedere un autunno caldo.
Facendo i dovuti scongiuri, salvaguardando le aziende virtuose del territorio e quelle che si
affacciano su di esso, non sarebbe necessario creare una check-list di tutte le aziende interessate?
Su VERSALIS, CHEMGAS, LYONDELL BASELL ed ENIPOWER, saranno riversate tutte le responsabilità, ma sappiamo bene che sono le aziende appaltatrici responsabili delle gestioni, e che tali gestioni molto spesso risultano fallaci.
Al netto di ciò, a breve sarà in atto il cosiddetto scarica barile, e purtroppo a pagare saranno in
ogni caso le maestranze e il sistema economico locale, ed è amaro che nessuno prenda una
posizione netta o che, quanto meno, si assumi le proprie responsabilità lasciando da parte una propria superficialità sulla questione che da tempo è palpabile nelle mura dello stabilimento.
Allora, considerata la scadenza triennale dell’affidamento di manutenzione meccanica, ci chiediamo se non sarebbe opportuno inserire e garantire nel nuovo capitolato determinati standard di qualità, professionalità locali, requisiti economici e finanziari, preferendo chi attua un’attenta gestione della propria impresa, garantendo una certa affidabilità? E naturalmente, sarebbe auspicabile valutare le aziende del territorio in primis, e successivamente chi viene da più lontano, senza dimenticare i lavoratori del territorio.
Stessa situazione e auspici valgono per altri stabilimenti presenti territorio, quali ENEL e A2A,
interessati ad importanti progetti di riconversione o realizzazione di impianti ex novo, dove, ad oggi, non è chiaro quale sarà il contributo in termini di occupazione ed imprese che dovranno dare a questa città.

Baldari Alessandro Segretario Territoriale