“Il ritorno delle trivellazioni nell’Adriatico e nello Ionio voluto dal governo Meloni rappresenta l’ennesima scelta folle e propagandistica di un governo che mette a rischio l’ambiente per ottenere un ipotetico volume di idrocarburi, sufficiente a soddisfare il fabbisogno energetico nazionale solo per qualche mese e senza alcuna reale convenienza economica per il Paese”: lo affermano in una nota il sen. Mario Turco, vicepresidente del Movimento Cinque Stelle, e l’on. Leonardo Donno, deputato del Movimento Cinque Stelle e coordinatore regionale M5S Puglia. “Un’azione che non possiamo accettare e su cui è necessaria una presa di posizione da parte della Regione Puglia al fine di tutelare i nostri territori e i nostri mari. Il Movimento Cinque Stelle in Consiglio regionale ha depositato una mozione, già tempo fa, in cui impegna il Presidente della Giunta a farsi portavoce presso il Governo della contrarietà della Puglia ad autorizzare nuove trivellazioni, e a intraprendere ogni azione legittima per contrastare il rilascio di nuove concessioni.
Di recente – si legge ancora nella nota – proprio diversi esponenti in Consiglio e Giunta Regionale pugliese hanno manifestato la contrarietà alle trivellazioni in mare e lo stesso Presidente Emiliano ha già sottolineato la necessità di scongiurare la ripresa delle attività di ricerca di idrocarburi nel nostro mare, e di tracciare una linea di azione comune sulla cosiddetta transizione energetica. Il M5S – proseguono Turco e Donno – non intende stare fermo a guardare, questo è il momento in cui le forze politiche del territorio devono unirsi e fare fronte comune per tutelare il nostro mare, il territorio e i cittadini. Il nostro appello è rivolto anche a tutte le forze politiche e civiche che auspichiamo siano dalla parte giusta, ovvero quella della tutela della propria terra e non di chi invece con questo decreto favorisce solo la propaganda o gli interessi di pochi. Nei prossimi giorni – concludono – presenteremo un’iniziativa congiunta a tutti i livelli, che interesserà non solo la Regione ma anche i singoli Comuni, per far sentire la nostra voce, con forza, a tutela dell’ambiente e dei nostri mari”.