Festa Patronale a Brindisi, il discorso – messaggio dell’Arcivescovo mons. Giovanni Intini non avrebbe bisogno di ulteriori commenti.
La Festa Patronale a Brindisi, sempre tanto attesa, ha avuto il suo momento clou sabato sera, con la processione a mare delle statue dei Santi Patroni Teodoro e Lorenzo, la consegna delle chiavi della città da parte del primo cittadino Giuseppe Marchionna, il messaggio –discorso del Sindaco e dell’ Arcivescovo Brindisi -Ostuni mons. Giovanni Intini.
Ma, soprattutto, ancora una volta, ha risposto la comunità brindisina, perché, puntualmente, la Festa Patronale ha rappresentato una grande e significativa occasione di aggregazione, socializzazione, speranza., in una fase ancora difficile per la città di Brindisi, il territorio.
E’ chiaro ( e non ci sarebbe neanche bisogno di ripeterlo..), la gente non ha più bisogno di chiacchiere, parole e parole, proclami, ma di fatti, concretezza, sinergie, progetti che senza se e senza ma vanno a buon fine, lavoro e sviluppo.
E, diciamolo anche chiaramente, di un clima politico a Brindisi ( e non solo) diverso, che purtroppo si è nuovamente “incattivito”..
Quella politica, insieme alla “ parte sana” della comunità brindisina, a cui si è soprattutto rivolto il messaggio-discorso di mons. Intini .
“ Tenendo conto degli attuali scenari di morte e distruzione della striscia di Gaza, dell’ Ucraina, ma anche di aeree come il Sudan, vorrei rivolgere il mio appello alla città di Brindisi, senza distinzione di religione, appartenenza politica provenienza etnica, ceto sociale, affinchè ognuno ripudi la guerra e la violenza.
E’ arrivato il momento di fare un attento e serio “ esame di coscienza e riflessione” su tutto quello che ha il cattivo sapore di illegalità, prevaricazione su qualsiasi cittadin, che in pratica condiziona lo sviluppo sereno del nostro territorio, minando alla radice il bene comune e lo spirito di comunità”.
E poi, rivolgendosi “ più dentro” alla politica brindisina, le istituzioni, a chi ricopre ruoli di responsabilità, “ si rinunci ad ogni tono violento , alle contrapposizioni di parte. Costruiamo relazioni dialettiche disarmate e disarmanti, capaci di esprimere posizioni diverse ma senza demonizzare chi la pensa diversamente. Anche noi, chiesa, politica, il mondo delle associazioni e del volontariato, la scuola, il mondo dell’imprenditoria, donne e uomini di buona volontà, scegliamo la strada delle relazioni che aiutino tutti ad essere protagonisti dello sviluppo della città e del bene comune .
E poi il discorso del Sindaco Giuseppe Marchionna, che ha ribadito “ di voler continuare a lavorare esclusivamente per il bene della città, dando concretezza ad esempio a quei progetti che devono vedere Brindisi più pulita, organizzata, una maggiore cura dei nostri patrimoni e delle nostre strade”.
Dobbiamo fidarci, la comunità brindisina si deve fidare ; intanto, ad esempio( e purtroppo se ne parla ancora poco..) a Brindisi aumentano le persone che si rivolgono alla Caritas.
A queste persone, soprattutto, deve guardare una “ politica più compatta e umana”, locale e nazionale.
Del resto, lo dice il messaggio –discorso dell’ Arcivescovo Intini i, su cui non ci sarebbe davvero bisogno di ulteriori commenti.
