La Direzione Distrettuale Antimafia di Lecce, al termine di un’articolata attività investigativa condotta insieme alla Squadra Mobile di Brindisi e alla SISCO di Lecce, ha disposto un decreto di fermo nei confronti di quattro esponenti della Sacra Corona Unita, due dei quali considerati ai vertici della storica frangia “tuturanese”.Si tratta di Salvatore Buccarella, 63 anni, leader storico della Sacra Corona Unita, da qualche tempo in semi libertà, di Vincenzo Schiavone, 47 anni, di brindisi, di Umberto Attanasi, 59 anni, di San Donaci e del figlio Pasquale, di 37 anni.

I fermati sono gravemente indiziati di associazione mafiosa (per due di loro aggravata dall’aver agito in regime di semilibertà) e di tentata estorsione, aggravata dall’appartenenza al sodalizio mafioso e dal metodo intimidatorio utilizzato. Secondo le indagini, avrebbero imposto a un imprenditore agricolo il pagamento immediato di 3.000 euro e un ulteriore versamento mensile di 150 euro per consentirgli di continuare la propria attività su terreni ricadenti sotto il controllo del clan, minacciando in caso contrario la distruzione di una vasta piantagione di noci in agro di Tuturano (Brindisi).

Il provvedimento si è reso necessario a seguito delle tensioni emerse dalle intercettazioni nelle ultime settimane, che hanno evidenziato forti fibrillazioni interne al clan, guidato dal boss storico della frangia tuturanese, recentemente ammesso al regime di semilibertà.

Le indagini hanno documentato diversi summit tra i fermati, durante i quali si discuteva non solo delle attività estorsive già avviate, ma anche di azioni punitive contro un esponente della nuova generazione della Sacra Corona Unita, accusato di non aver mai sostenuto economicamente i vertici storici in carcere, di essersi autoproclamato referente del clan a Tuturano e di essere il mandante dell’incendio al “Domus Café” avvenuto l’8 gennaio 2025.

Nei giorni immediatamente precedenti al fermo, gli indagati avevano incontrato proprio il referente del gruppo rivale, minacciando apertamente l’avvio di una vera e propria guerra interna per riaffermare l’egemonia della frangia storica, arrivando a ipotizzare azioni omicidiarie.

Alla luce di tali evidenze, la DDA di Lecce ha disposto i fermi per scongiurare il rischio di fuga e prevenire possibili delitti di sangue. Due dei fermati, infatti, risultano già condannati per omicidio maturato in precedenti conflitti interni alla Sacra Corona Unita.

L’operazione è stata eseguita questa mattina tra Tuturano, Brindisi e Napoli, con l’impiego di oltre 50 uomini della Squadra Mobile di Brindisi e della SISCO di Lecce.